1. La Notte di San Lorenzo – Capitolo 3


    Data: 10/04/2018, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu

    ... stupide fantasie.
    
    “Scusami, mi ero alzato per andare a bere ma devo aver sbagliato porta”
    
    “Si la cucina è quella in fondo, ma non c’è problema, non serve scusarsi, siamo tutti nuovi qui” dissi, prima di rendermi conto di quanto potesse sembrare audace e fuori luogo quel mio tacito invito a entrare.
    
    “E’ che con tutto quel sole è difficile pure trovare una posizione giusta per dormire. Ma anche tu mi sembravi bella cotta, ho del doposole se vuoi”
    
    E io volevo, non lo dissi così ma volevo.
    
    Fu decisamente rilassante, Mario non si limitò alle gambe, ma mi unse anche la schiena e me la massaggiò con mani esperte, riempiendomi di complimenti per il fisico. Fu molto gentile anche quando chiese il permesso di massaggiarmi anche i glutei: “A mio parere sarebbe opportuno, ma essendo una zona particolare chiedo sempre il permesso prima di farlo”.
    
    Fu ancora più piacevole sentire le sue mani che scivolavano sulle mie chiappe e a lui venne spontanea un’erezione.
    
    “Lo vuoi un massaggio veramente rilassante?” mi chiese ad un certo punto, a quel certo punto in cui era diventato impossibile dire qualunque no. Notai una inflessione strana nella sua voce, quasi eccitata. Io ormai eccitata lo ero e non riuscii a tirarmi indietro, qualunque cosa avesse in mente di fare non ero nelle condizioni di dire di no.
    
    Mi spalmò dell’ulteriore crema in mezzo alle chiappe, anche se probabilmente non ce ne era bisogno. Poi lentamente, ma inesorabilmente, i massaggi si avvicinavano ...
    ... sempre di più al mio ano, fino a cominciare a premervi con la punta delle dita.
    
    In breve mi ritrovai prima con uno, poi con due delle sue dita infilate su per il buco del culo, mi stimolò talmente da farmi venire senza che quasi me ne accorgessi. Mi addormentai e mi risvegliai solo più tardi, da sola, nella stanza.
    
    Le pizze non erano un gran chè ma era il posto più vicino alla spiaggia e alla fine la fame ebbe la meglio, mangiammo di buon grado quelle pizze abbrustolite che avevamo a disposizione. Stefano era tornato a casa a cambiarsi e ora indossava i pantaloni lunghi e una camicia e, infatti, era l’unico a non iniziare a sentire freddo. Tra pizza e chiacchiere ormai si era fatto buio e in un eccesso di premura vidi Stefano offrire la sua camicia a Sabrina. Il risultato era a metà tra il comico e l’erotico: il suo seno eccessivo contenuto a stento in una camicia maschile che le arrivava a coprire a malapena il pezzo di sotto del costume.
    
    “Sei molto bella” si sbilanciò mio cognato con un timore quasi adolescenziale. La guardai, aveva i capelli spettinati, era struccata, più vecchia di lui e indossava soltanto una camicia non sua. Però aveva ragione, per certi versi anche io la trovavo bellissima, molto più che se fosse stata tutta preparata. In questo clima adolescenziale, complice il mare, la luna e il buio, li vidi baciarsi. Sabrina con la mano gli accarezzava i pettorali, gli addominali e poi la infilò a fatica nei pantaloni in cerca di qualcosa di ancora più ...
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