1. "villa mary: oasi di piacere per nuovi amici"


    Data: 14/05/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... Flavia, alla sua destra, a pancia sotto.
    
    Di fronte i due maschi, pure loro stesi, che ammiravano quel bellissimo panorama.
    
    "Non vi siete ancora stancati di oziare" dissi loro per stuzzicarli.
    
    Non mi degnarono né di uno sguardo, né di una risposta; per vendicarmi presi la pompa dell'acqua e mi avvicinai minaccioso.
    
    Fu Maura a farmi segno di avvicinarmi e mi fece sedere al suo fianco sul lettino.
    
    "Mi gratteresti un po' la schiena?" mi chiese con la sua vocina ammaliante, girandosi.
    
    E così cominciai a far scorrere le dita sulla sua pelle. Le vennero i brividi, che aumentavano man mano che scendevo giù.
    
    Quando raggiunsi i glutei lei inarcò la schiena, offrendomi così il suo culetto.
    
    Attraversai il solco e mi soffermai un attimo sul buchino, per poi proseguire verso il suo sesso.
    
    Fermò la mia mano con la sua e mi sussurrò:
    
    "Fermati, se no me la faccio addosso".
    
    "Vieni " le dissi, prendendola per mano. Si alzò e si fece accompagnare in bagno.
    
    "Dai... esci!" mi disse, senza molta convinzione.
    
    "Fatti guardare, mi eccita da morire" - e si sedette sul water un istante prima che lo scroscio della sua pipì partisse.
    
    Mi avvicinai ancora di più e mi inginocchiai per vedere la cascata di pioggia dorata uscire dalla sua meravigliosa vagina.
    
    Lei rimase in silenzio e mi guardava eccitata.
    
    Quando ebbe finito, allungò la mano per prendere il rotolo della carta igienica, ma l'anticipai e volli essere io ad asciugare la sua intimità. Si spinse ...
    ... all'indietro e aprì le cosce: fui inebriato dal suo odore, ammaliato dalla sua figa spalancata e tentato di mondare con la lingua la sua passerina. Non ne ebbi il tempo, allontanò con garbo la mia faccia e mi dovetti accontentare di usare la carta igienica.
    
    Tornammo di là, mentre gli altri tre si stavano rimettendo il costume ed io, con un gesto di cortesia, passai a Maura il suo.
    
    "Stasera che si cena?" chiese Flavia evidentemente affamata.
    
    Lo chef era andato via, ma per pranzo aveva preparato rigatoni al sugo e polpette di manzo fritte e ripassate nel sugo.
    
    Maura si offrì di usare la pasta per farla fritta, come usano dalle loro parti, per cui io mi avviai giù a preparare l'aperitivo mentre loro andavano a prepararsi per mettersi a tavola.
    
    Impiegarono una buona mezz'ora e quando furono tutti giù mi trovarono dietro il bancone del bar che ancora trafficavo con gli ingredienti per lo spritz.
    
    "Boss, ti prego, lascia fare a me!" e Vittorio mi tirò fuori, scherzosamente, dal suo posto di lavoro.
    
    Flavia stava apparecchiando e Maura, indossato un grembiulino bianco, si portò in cucina.
    
    Fui io a portare il calice con l'aperitivo alla novella cuoca e, prima solo noi due, e poi insieme agli altri che ci avevano raggiunti, brindammo alla nostra amicizia e all'intesa che ormai si era creata.
    
    Avevo scovato in cantina un paio di bottiglie di "Nero d'Avola" e piacevolmente consumammo una buonissima pasta fritta e le polpette del mio chef.
    
    Il vino era buono, come ...
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