05. mio fratello lorenzo - male non fa
Data: 10/05/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: acheronte2, Fonte: Annunci69
... parole, lo guardai come chi non intende smettere di ascoltare. Lo psicologo che era in lui prendeva di nuovo il sopravvento.
«Chi non ti conosce, nell’apprendere da qualcuno che sei gay – perché accadrà - magari lo dirà all’orecchio di qualcun altro osservandoti da lontano, ma chi se ne importa, non lo conosci e basta! Chi ti conosce e ti stima, invece, continuerà ad apprezzarti come Gianluca e non come “quel ragazzo che è gay”. Per questo è molto importante che tu non ti adegui allo stereotipo del frocio. Non devi permettere che il giudizio altrui finisca per essere la tua prigione. Prima devi farti apprezzare e stimare come Gianluca in qualità di persona. Se poi sei anche gay, non cambierà nulla».
Apprezzavo il suo ottimismo ma in cuor mio il cammino dell’accettazione appariva ancora molto arduo: «Così la fai troppo facile, tu non sei gay. Le conosci anche tu le battutine che fa mio padre. Non sai come trattano i gay dichiarati tutti gli altri ragazzi etero della scuola!».
«Quei ragazzi non sono tutte le persone eterosessuali. Loro non rappresentano nemmeno tutti i ragazzi di sesso maschile. Sono dei coglioni e basta. Anzi, con molta probabilità sono dei gay repressi, così come i gay effemminati rappresentano esclusivamente se stessi ma non certamente la totalità dell’universo omosessuale e tu ne sei la prova. Per questo è importante che tu ti ponga come obiettivo di venir fuori allo scoperto, per smentire certi stereotipi».
Dopo alcuni secondi di ...
... riflessione, aggiunse: «E’ probabile che prima di studiare certe cose, abbia fatto anche io quel genere di battute, schernendo qualche amico, ma nell’ambito di un contesto goliardico, come farebbe un branco di cani, compiacendo qualche coglione. Ciò non significa che, prendendomi singolarmente, io odiassi gli omosessuali. Certamente, se all’epoca avessi avuto un fratello gay, la mia visione delle cose sarebbe stata diversa. Si giudica frettolosamente ciò che non si conosce ed è diverso da noi. L’uomo che ignora, che non conosce la diversità, è un animale naturalmente incline alla diffidenza».
Mi sentii vulnerabile o come qualcuno che dovesse essere urgentemente aiutato. Mi tornò la sensazione di vergogna e abbassai lo sguardo.
Lorenzo, come sempre, se ne rese conto ed allora cercò subito di ricollocarsi al mio livello: «Gianluca, ti ricordo che tu stai parlando con uno storpio».
Feci un’espressione di ribrezzo. Quell’aggettivo accostato a Lorenzo per me era inconcepibile. «Smettila», gli risposi.
«Poco fa hai detto che certe cose vanno chiamate col proprio nome. Io sono uno storpio. Tu sei omosessuale. Credi che queste due nostre caratteristiche neghino il fatto di chiamarci io Lorenzo e tu Gianluca?»
«Tu mi hai sempre conosciuto come Lorenzo e non mi hai considerato uno storpio. Ma per chi non mi conosce, io sono uno storpio. Mi rendo conto che è un percorso difficile. Quello che intendo dirti è che tu, come me, hai davanti a te l’opportunità per poterti evolvere ed ...