1. La porta della cantina


    Data: 29/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti

    ... solo controllare. Da quando sono qui e quando sa che sono sola mi chiama ogni quarto d’ora e diverse volte anche in orario di lavoro è passata a sorpresa da casa, con la scusa di portarmi la spesa e altre scuse ridicole si presenta senza essere invitata, addirittura una volta mi ha chiesto di poter usare il bagno, scusa ridicola perché non ne aveva bisogno ma l’ho vista che controllava in tutte le stanze”. Luisa? La dolce Luisa è una stalker? E qui Michela rincara la dose “Come questa sera che si è autoinvitata a cena, dice che viene a farmi compagnia ma lo so benissimo che viene solo per controllarmi, credimi, non vedo l’ora di tornare a casa mia”. Rispondo “Non ho parole, davvero, non credevo che la Luisa fosse così pesante, mi dispiace.” Continuiamo a chiacchierare quando Michela mi saluta “Mi ha fatto piacere parlare con qualcuno, ora faccio una doccia e poi preparo per la sera”. “Ehi stai attenta, già sei scivolata in bagno”. Michela “No, la doccia la faccio qui, all’aperto, ho appena finito di pulire la doccia esterna”. Ci salutiamo. Io non capisco se sono stato io a percepire della complicità in quel “No, la doccia la faccio qui, all’aperto” oppure è solo una coincidenza. Rientro in casa, bevo un po' d’acqua, rispondo a delle mail quando sento nitidamente lo scroscio dell'acqua spruzzata dal soffione, decido di tornare sul terrazzo, lentamente mi affaccio sul cortile privato, Michela era in bikini, nel box doccia, che zia Francesca aveva fatto costruire con mattoni e ...
    ... mattonelle smaltate in pieno stile azulejos portoghesi. Si, continuo a pensare che avesse lo sguardo un po' da rincoglionita ma che corpo. Non era molto alta e nemmeno magrissima, un concentrato di curve incredibili, una carnagione bianchissima, si stava insaponando e io mi godevo lo spettacolo con una sigaretta accesa. Lo spettacolo dura qualche minuto quando Michela chiude i rubinetti, prende un asciugamano, per farsi il solito turbante per i capelli, quando tira la testa all’indietro e mi vede. Michela mi sorride, mi saluta con la mano e si sistema sul solito divanetto. “Sei uno spione” E ride. E io con voce bassa “Eh ma tu mi dici che fai la doccia all’aperto, non potevo non dare un’occhiata!”. Breve chiacchierata, ci salutiamo, lei ha la cena con la zia e la suocera mentre io raggiungo i miei amici per una pizza. Sono le 07.00 del giorno seguente e io dormivo alla grandissima quando quel rompicoglioni di Roberto comincia a urlare e naturalmente urla anche Michela. La situazione stava degenerando, quelle urla cominciavano a snervarmi. Mi alzo, mi vesto come una furia ed esco, raggiungo il bar, faccio colazione. Torno a casa, tutto tace e mi metto a studiare. Poco prima di pranzo vado a fumare sul terrazzo, rivedo Michela sul divano a cazzeggiare con il cellulare. “Buongiorno, come va il polso?”. “Buongiorno, va molto bene almeno quello!”. Michela mi racconta la cena della sera prima dove Luisa e la sorella sono rimaste fino a dopo mezzanotte, che si è annoiata da morire e ...
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