La porta della cantina
Data: 29/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti
... chiaramente rincoglionita, sembra una tipa normalissima. Chiacchieriamo qualche minuto, Michela è perfino simpatica, finché ci salutiamo con la promessa di una cena tutti insieme. I giorni trascorrevano tutti uguali, la solita colazione al bar sotto casa e poi con libri e computer fino al tardo pomeriggio. La sera era dedicata al cazzeggio puro, videogames e partite a carte alla vecchia sala giochi. Erano circa le 10.00, ero appena rientrato dalla colazione quando squilla il telefono. Era Luisa, che con la voce disperata mi avvertiva che la nuora, Michela, era caduta in casa e si era fatta molto male, che Roberto, all’alba era andato a pescare con gli amici e che lei era sola al mini market, mi chiedeva se potevo accompagnarla alla guardia medica, dico subito di si. Mi precipito dalle scale e suono al citofono di Roberto, dopo pochi secondi esce Michela che con la faccia sofferente mi dice che è scivolata nel bagno e che ha un dolore tremendo al polso. A tutta velocità ci dirigiamo verso l’ospedale, la guardia medica non era un’opzione percorribile. In ospedale una gentile infermiera si occupa immediatamente di Michela mentre io mi accomodo in sala d’aspetto. Dopo circa 45 minuti, ricompare Michela. Ha il volto disteso e appena mi vede mi fa un sorriso. “Per fortuna niente di rotto, è andata bene!”. Torniamo verso casa. Michela comincia a raccontarmi un po' di se, di come ha conosciuto Roberto e della noia che la stava attanagliando da quando era venuta al mare, senza amici, ...
... con la suocera sempre al lavoro e Roberto che sgattaiolava ogni minuto per andare a pescare con i vecchi amici. Arriviamo al mini market quando Luisa ci viene incontro e le raccontiamo l’accaduto. Luisa mi abbraccia e mi ringrazia tantissimo, io saluto e lascio Michela al mini market. Dopo pranzo, me ne stavo a fumare sul terrazzino, quando sento le voci di Michela e Roberto, stavano litigando. Lei si era stancata di rimanere a casa sempre da sola ma a Roberto non sembrava che gliene fregasse molto delle urla della moglie, infatti la salutò e l’avvertiva che sarebbe arrivato prima di cena. E’ pomeriggio e sento ancora le urla di Michela, questa volta capisco che parlava al telefono con Roberto e dalla discussione capisco che la battuta di pesca si protraeva fino a tarda notte. Roberto non era cambiato, nonostante gli anni passati a lavorare lontano da casa, nonostante un matrimonio, era rimasto il solito insopportabile egoista. Mi fumo l’ennesima sigaretta sul terrazzino e proprio sotto, nel cortiletto interno della casa, Michela sta armeggiando con delle bottiglie di detersivo. La chiamo, le chiedo come va il dolore. Parte una lunghissima chiacchierata. Io in piedi e lei sdraiata sul divanetto. Finchè “E come se non bastasse la Luisa, credendo di farmi una cosa gradita si è autoinvitata a cena e viene pure con la sorella”, le dico che magari Luisa lo fa per non lasciarla sola visto che Roberto rimarrà fuori tutta la notte. La risposta di Michela è inquietante. “No, mi vuole ...