Il cuoco – 1
Data: 25/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... bastava a rendere una donna una figa, soprattutto se il volto era sempre distorto in una sorta di smorfia di disgusto verso chiunque, oltre ad essere talmente magra che le ossa sporgevano dalla pelle e non c’era nulla da vedere davanti e dietro. Nemmeno il fatto che se la portasse a letto praticamente chiunque, in quanto sembrava incapace di avere le gambe chiuse quand’era presente un esponente del sesso maschile dotato di soldi sufficienti a soddisfare i suoi desideri da principessa. Al fianco di sua sorella, che lo stava osservando con palese sorpresa e, probabilmente, sconcerto, sedeva Arianna, una ragazza con cui la natura non si era sprecata molto, fornendole un volto spigoloso e anonimo, anche se gli occhi azzurri erano molto carini, sebbene sempre atteggiati in un’espressione che sembrava di rabbia, come se ce l’avesse con il mondo intero. L’ultima ragazza era Beatrice, che gli sorrise. Per un istante, Marco ebbe la certezza che lo stava guardando come se avesse voluto spingerlo contro un muro e fotterlo fino a sfinirlo, ma fu solo una frazione di secondo, prima che l’espressione sul volto della bionda assumesse un’espressione più cordiale. Il ragazzo credette fosse stata solo una sua impressione, dovuta al fatto che Beatrice fosse famosa per essere quella che potrebbe essere considerata, per usare un termine educato, una libertina, oltre a essere attivamente coinvolta nella ricerca di nuovi partner sessuali. Con il corpo che si trovava, un seno gonfio e due spalle ...
... larghe, Marco non si meravigliava se non faticava a trovarne facilmente: lui per primo avrebbe apprezzato molto passare del tempo con lei. Avanzò di qualche passo, avvicinandosi al tavolo, salutando le ragazze. Tutte risposero al saluto, tranne Helga e Anna, come, d’altronde, si sarebbe aspettato Marco. Solo in quel momento, però, si rese davvero conto del disagio della sorella, che si alzò in piedi velocemente, afferrando la giacca sulla spalliera della sedia su cui era assisa solo fino ad un istante prima. – Andiamo – gli ordinò ad una voce talmente bassa che solo lui avrebbe sentito, quasi correndo verso la porta e senza salutare Marco, confuso e prossimo ad offendersi, fu sul punto di chiederle se si vergognasse di lui davanti alle sue amiche, ma una voce alle sue spalle lo precedette. – Oh, guardate! È arrivato lo chef stellato! Chissà se ci prepara un uovo al tegamino? Il ragazzo sentì il cuore perdere un colpo, riconoscendo chi aveva parlato. “Certo, ecco perché mia sorella voleva andarsene così velocemente: non si vergognava di me, quanto piuttosto era intenzionata a non farmi incontrare Cinzia, sapendo bene quanto ci odiamo”, capì, insicuro se essere grato per il pensiero di Chiara o se essere indignato per le sue compagnie. Vada per quelle cinque, ma quella troia di Cinzia? – Hai perso la parola, idiota? – continuò la ragazza, dando nuovamente dimostrazione di tutta la sua educazione. – O sei ancora timido come ai tempi della scuola? Perché qui di silenziosa basta ...