Il cuoco – 1
Data: 25/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
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Il suono della portiera che si chiudeva non fece in tempo a dissiparsi nell’auto di seconda mano di Marco che lo smartphone che aveva appoggiato sul sedile del passeggero aveva lanciato un trillo e lo schermo si era illuminato. Il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di irritazione a quelle tre note di chitarra che aveva impostato come suoneria per i messaggi di sua sorella, ignorandola per un istante mentre infilava la chiave nel quadro della macchina e avviava il motore. Fissando il parabrezza, in cui le luci dei lampioni assumevano l’aspetto di fuochi fatui per la brina che si era formata, si chiese per l’ennesima volta perché non si ricordasse mai di comprare uno spray per toglierla: dopotutto, lavorava in una piadineria all’interno di un centro commerciale e gli sarebbe bastato un attimo per raggiungere il negozio di attrezzatura meccanica e trovarne uno. Ma le serrande erano ormai state abbassate e solo il Mc Donald’s, era ancora illuminato. Lo fissò con una certa inquietudine: un tempo ci andava spesso, il luogo dove portare le ragazze alla prima uscita, ma da quando aveva cominciato a lavorare anche lui in un ristorante non sopportava più l’idea di mangiare fuori. Accese il riscaldamento dell’auto alla massima potenza e lo indirizzò ai bocchettoni che puntavano contro il parabrezza, sperando si liberasse velocemente dal ghiaccio che quella gelida ...
... giornata di febbraio aveva prodotto. Lo lasciava allibito che, nonostante quell’ondata di freddo, in quei giorni sembrava che chiunque dovesse recarsi a mangiare una piadina, con gente che si ritrovava ad aspettare anche venti minuti per poter consumare, con lui che lavorava come un matto e Piero che quasi impazziva a gestire tutte quelle ordinazioni. Di certo, si disse, mentre afferrava il telefonino e lo sbloccava con il volto, Chiara gli aveva spedito un messaggio per informarlo che aveva fatto tardi con le sue amiche quindi adesso era a casa senza cena e lui avrebbe dovuto prendere qualcosa da asporto. – No, nemmeno – disse nervoso, leggendo il messaggio. – È ancora al bar e aspetta che vada a prenderla. È ora che si faccia la patente anche lei, – ripetè per l’ennesima volta da quando la sorella aveva raggiunto la maggiore età. – e si faccia prendere una macchina o almeno un motorino. Scosse la testa, sbuffando. Sarebbe andato a recuperarla, ma come lui doveva sottostare ai suoi comodi, lei avrebbe atteso i suoi tempi. O, per lo meno, quelli del parabrezza che aveva iniziato solo in quel momento a mostrare una piccola porzione del parcheggio che si stava svuotando velocemente dalle auto dei dipendenti delle varie attività appena chiuse. “Il Griso” pensò Marco, mentre la macchina si metteva in moto e scivolava fuori dal parcheggio, immettendosi nel traffico della sera verso sua sorella, “una delle bettole peggiori che abbia mai visto.” E poi, che razza di nome aveva? Ci era ...