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Godere nella vergogna ix
Data: 11/04/2020, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... signora. La mia vergogna fu scossa dai flash del telefonino del portiere. Mi sollevai di scatto cercando di ricompormi e presa dalla paura corsi verso l’uscita e mi ritrovai sulla strada senza neppure sapere cosa dovessi fare. Di certo non potevo più rientrare in albergo. Mi sentii sempre più sola e il nodo alla gola sempre più prepotente. Mi spostai il più lontano possibile dal nostro hotel sperando che mio marito mantenesse la promessa e che mi raggiungesse con un vestito pulito e che lo facesse presto. Fui illuminata dai fari di una macchina che stava sopraggiungendo, mi spostai verso la parete dell’albergo, la macchina rallentò, mi si affiancò e poi si allontanò. Detti un sospiro di sollievo e finalmente raggiunsi l’angolo della strada e rimasi in attesa. I minuti passarono ed erano minuti lunghissimi, mi sembravano ore e io non riuscivo a stare ferma: la vergogna, il nervosismo, l’attesa, i ricordi che si susseguivano a ritmi indiavolati, tutto mi dava colpi alla testa e allo stomaco. Sentivo che stavo per scoppiare a piangere. Cercai di trattenermi. RODOLFO Ripensavo alla serata ed a come ci eravamo lasciati trascinare. Una volta rientrati in albergo Mia aveva continuato a giocare il ruolo della puttana ed io ero andato oltre. Complice il commento del portiere di notte che l’aveva scambiata per una prostituta, dopo aver avuto un rapporto completo, l’avevo fatta uscire dalla camera chiedendole di uscire dall’albergo come se avesse veramente ...
... accompagnato un cliente. Avevo deciso di lasciare passare una decina di minuti prima di uscire con un abito decente e riaccompagnarla in hotel come se niente fosse. Mia era la fuori vestita e truccata come se fosse veramente una prostituta e la cosa non smetteva di eccitarmi ,aveva trapassato ogni decenza, immaginai come si potesse sentire. Raccolsi un abito lindo e mi apprestai ad uscire, quando mi squillò il telefono. Pensai fosse Mia, impossibile visto che l’avevo lasciata senza cellulare. Risposi, era Gaston, mi chiedeva come fosse andato il ritorno. Non volevo perdere altro tempo, Mia era sola in strada e sicuramente mi stava aspettando con ansia e vergogna per la situazione in cui si stava trovando. “Non mi era mai capitato di trovare una signora per bene lasciarsi trattare così laidamente e senza esitazione, la prima sera che esce con me – riprese Gaston – quando l’ho vista scosciarsi e mostrare le sue intimità al ristorante pensavo fosse una puttana, non tua moglie, ma con sorpresa ho scoperto che è una seria e stimata professionista in vacanza a Parigi ed ho scommesso con i miei amici che sarei riuscito a trasformarla veramente in una puttana” Non avevo niente da rispondere, per me la conversazione avrebbe potuto concludersi li. Gaston si fece insistente “tu le hai fatto provare delle piccole emozioni, ma sei il marito. Hai visto cosa sono riuscito ad ottenere da lei questa sera? Io sono certo che la potrò trascinare verso una totale depravazione totale e ...