Godere nella vergogna ix
Data: 11/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
MIA
Quella brutalità che non conoscevo in mio marito mi eccitò ancora più di quanto non lo fossi in quel momento.
“Anche io mi sono vergognata per come mi sono comportata, - risposi con un filo di voce a mio marito – sono stata più volte sul punto di fermarmi, ma l’ho fatto per darti piacere, anche se, lo confesso, anche io ho goduto. Ma ora scopami, sono la puttana che desideravi.”
Ero bagnatissima e non fu difficile per mio marito trovare la strada della mia vagina anche senza guardare e penetrarmi di colpo.
Si mosse dentro di me con forza e decisione, affondando con sempre maggiore frequenza i colpi.
Finì velocemente con foga schizzandomi sulla schiena e, senza considerarmi, mi lasciò in quella posizione. Mi sentivo umiliata, mi aveva usata davvero come una prostituta senza preoccuparsi del mio piacere.
RODOLFO
La penetrai senza difficoltà. I colpi divennero sempre più decisi affondando nel suo sesso voracemente aperto, non la riconoscevo più era trasformata, era diventata quella femmina che ogni marito avrebbe voluto possedere. Pudica e composta di giorno, amante e puttana di notte, in quel momento tutta per me. Mia sembrava scossa da una voracità mai dimostrata. Non sapevo più distinguere il mio sesso dal suo sentendomi sprofondare dentro di lei. Non mi ricordo per quanto continuammo, non molto forse , ero il suo cliente e lei, mia moglie, era la prostituta che avevo visto masturbare Gaston e dei guardoni. La immaginai a battere sul marciapiede di ...
... fronte al nostro hotel e scoppiai in un orgasmo mai provato, senza preoccuparmi di sapere se anche lei avesse goduto con me. .
La lasciai in quella posizione .
Mi scostai da lei le dissi di rivestirsi. Sembrò non capire ma lo fece, rindossando l’abito inzozzato dopo le sue prestazioni nel parco.
Le chiesi di rifarsi il trucco ,ma in modo pesante e vistoso “ ….da puttana tanto per capirci , devi ancora lavorare questa sera” aggiunsi in modo volgare con un idea folle che mi passò nella testa.
Un sorriso freddo ma poi entrò in bagno. Quando uscì era irriconoscibile tanto il suo viso era cambiato. Misi mano al mio portafoglio. Mia mi guardava senza capire. Estrassi cento euro e gleli misi in mano.
“te li sei guadagnati tutti” e prendendola per mano ci avvicinammo alla porta della camera.
Mia mi seguiva senza capire. Aprii la porta della camera, lei si retrasse.
“il portiere mi ha visto salire con una prostituta non vorrai che pensi che passo la notte con lei? Quindi adesso scendi ed esci dall’albergo e mi aspetti alla fine dell’isolato ,io ti raggiungo e ti porto degli abiti decenti”
“ma…” riuscì a balbettare “ti rendi conto cosa mi stai chiedendo?”
“non posso passare la notte con una prostituta nella mia camera” e appoggiandole una mano sul culo senza dire altro la spinsi fuori dalla camera richiudendo la porta.
Mia fuori dalla stanza avrebbe potuto ribellarsi, avrebbe potuto insistere di farla rientrare, bussò discretamente una sola volta. Non le ...