1. Violagode, capitolo 2: la pineta


    Data: 10/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    ... con reggicalze, ovviamente non ci sono mutande. A fianco due grandi asciugamani in pila, con sopra una peretta da clistere ed un biglietto che recita: “Pulisciti per bene, ogni giorno.”
    
    Dopo quasi un’ora scendo vestita come i padroni avevano richiesto, avevo aggiunto le mie decolté con tacco vertiginoso e mi ero truccata bene, mi sentivo molto fiera del mio aspetto.
    
    I due stanno conversando sul divano, con due calici di champagne, me ne offrono uno.
    
    “Al nostro weekend!”
    
    Bevemmo.
    
    “Da domani mia cara sarai la nostra servetta, ma questa sera sei una graditissima ospite. Ti sei rinfrescata completamente come da istruzioni?”
    
    “Certo.” Rispondo. “Anche…”
    
    “Anche?”
    
    “Anche il buco del culo.”
    
    “Brava!” Risponde il padrone di casa. “So che il culo è il tuo pezzo forte, mia dolce puttanella.”
    
    “Be’…” Rispondo io prendendo tempo. “Dicono così.”
    
    “Andiamo a tavola allora, ti abbiamo riservato il posto d’onore.”
    
    Ci muoviamo al tavolo da pranzo, già apparecchiato, il padrone di casa prende una sedia e la scosta dal tavolo, con gesto galante. Sulla sedia c’è un plug attaccato con una ventosa. “Gradisci un po’ di lubrificante?”
    
    “Sì, grazie.” Rispondo sgranando un po’ gli occhi.
    
    Lui estrae un tubetto e ne lascia cadere un po’ sulla punta del plug. Io arrivo alla sedia e mi appoggio con calma, cerco la sommità del plug col mio culo. Mi aiuto allargando un po’ le natiche con le mani. Ecco il buco. Piano, piano, piano mi siedo fino a quando non sento l’ano ...
    ... richiudersi attorno al plug.
    
    A parte il fatto di essere vestita da puttana e avere un cuneo di gomma nel culo, quella che seguì fu una cena con conversazione amabile e soprattutto con una cucina deliziosa. Era un cuoco molto bravo.
    
    Bevemmo molto, all’ultima portata ero già abbastanza ubriaca. Quasi non sentivo più il plug nell’ano.
    
    Ad un certo punto Mario si alza: “Vado a prendere il dessert. Ho preparato una ricetta molto particolare.” E sparisce in cucina.
    
    “Ti piace Mario?” Mi chiede il mio padrone
    
    “Molto, è veramente simpatico.”
    
    “Ti aggrada l’idea di essere la sua schiava sessuale?”
    
    “Mi aggrada l’idea di essere la vostra schiava sessuale.”
    
    Mario torna dalla cucina con un grande vassoio che appoggia sul tavolo: al centro un barattolo di miele di plastica morbida, di quelli da spremere.
    
    “La caratteristica di questo piatto consiste nell’accostare il dolce-salato del miele con il salato-dolce dei tuoi umori, mia cara.” Prende in mano il barattolo. “Scostati dalla tavola mia cara, attenzione a non sforzare il plug che hai nel culo, ora alza una gamba e mettila sul tavolo. Brava, apri l’altra e lasciati andare indietro sullo schienale.”
    
    Così facendo mi ritrovo con la figa depilata in bella vista.
    
    “Masturbati, mia cara, voglio che la tua figa sia ben aperta.”
    
    Io eseguo e lui si china, col viso a pochi centimetri dalla mia figa. Chiude gli occhi ed annusa profondamente. “Inebriante. Ora tesoro apriti le grandi labbra.”
    
    Eseguo e lui estrae la ...
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