Violagode, capitolo 2: la pineta
Data: 10/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69
... gruppo non se lo fa ripetere due volte, io mi metto per bene in ginocchio a bocca aperta. Vengo ricoperta di schizzi di sperma, anche gli occhiali si ricoprono di liquido bianco. Ad uno ad uno vengono e se ne vanno.
“Ora un bel primo piano. Tu non osare pulirti la faccia dalla sborra, non leccarla neanche, troia, so che ti piace, ma cerca di resistere.”
Comincia l’intervista: ho la telecamera davanti al viso ricoperto di sperma che comincia a gocciolare sulle tette.
“Come è stata l’esperienza in pineta, troia?”
“Bellissima!”
“Quanta sborra hai preso in faccia?”
“Cinque uomini?” Rispondo indecisa.
“Hai perso il conto puttana?”
Rido: “Chi li conta? L’importante è che sia tanta e che sia buona.” Raccolgo con un dito la sborra che sta colando dal mento e la metto in bocca, leccandola avidamente.
“Eri mai stata inculata in pineta prima?”
“Sì”
“Ah, che troia che sei!”
“Sì, sono una troia rottainculo.”
“Ti piace il sesso anale?”
“Da morire, più che nella figa.”
“Quindi ti vedremo ancora in azione con tanti cazzi nel culo?”
“Oh, sì.”
“Brava puttana, saluta tutti.”
Faccio ciao con la mano, poi mando un bacio. Prendo altra sborra dalla faccia con le dita e la lecco.
“E….. stop!” Sentenzia il mio padrone. “Ottime riprese!”
Il ragazzo spegne la telecamera, si avvicina a me e mi porge un fazzoletto di carta.
“Cosa fai?” Lo blocca il mio padrone. “A questa troia piace veramente la sborra. Ora puoi leccartela tutta, ...
... cara.”
Io faccio del mio meglio con le dita, poi mi tolgo i vestiti da troia e torniamo in spiaggia per un meritato bagno rinfrescante e l’ultimo sole del pomeriggio.
Di ritorno alla villa noto un grosso SUV parcheggiato, deve essere il padrone di casa. Ci avviamo tutti e tre sul vialetto, arrivati alla porta il padrone bussa. Ci apre un uomo di più di cinquant’anni più o meno dell’età del mio padrone, molto alto, testa rasata, occhi neri profondi, fisico magro, vestito con una certa eleganza.
Come prima cosa mi bacia la mano: “Piacere di fare la tua conoscenza, mia cara Viola, ho sentito e visto molte cose belle su di te.”
“Questo è Mario, un mio caro amico fraterno.” Lo introduce il mio padrone.
“Piacere mio, Mario.”
“Benvenuta mia cara.” E poi rivolto al mio padrone: “Non le hai spiegato la regola principale di questa casa?”
“Certo, la nostra ospite sa benissimo che deve togliersi le mutande per entrare in casa.” Poi mi guarda severo.
Io mi tolgo il pareo e sfilo il pezzo di sotto del costume.
“Bene, possiamo entrare.”
“Io mi metto subito al lavoro.” Dice il ragazzo appena entrato, sparendo dietro una porta.
“Mia cara, sicuramente vorrai rinfrescarti. Vai pure a fare una doccia, ti ho preparato sul letto i vestiti della serata, ceneremo in casa, sono un ottimo cuoco e ho preparato una cenetta deliziosa per noi.”
“Grazie.” Rispondo avviandomi al piano di sopra.
In camera trovo sul letto delle calze bianche a rete ed una guepierre di pizzo bianca ...