La Notte di San Lorenzo – Capitolo 5
Data: 09/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu
... non scherzava e non avevo scampo, di sicuro non lo aveva il mio culo vergine.
“D’ac…d’acc…. D’accordo! È una cosa sporca, imbarazzante…”
“Da puttana! Dillo”
“Da puttana. Allora facciamola così, imbarazzante. Al buio, non voglio vederti e non voglio che tu veda il mio imbarazzo o non ci riuscirò. E in silenzio, non dire assolutamente nulla. Per te sarà come farlo con una vera puttana e mi vergognerò di meno”
Stefano non ci poteva credere. Era tutto perfetto e non aveva dovuto fare nessuna fatica, avevo fatto tutto da sola.
Mi spogliò, per poi farmi indossare solo delle autoreggenti che chissà perché aveva ficcato in valigia all’ultimo minuto. Mi fece assumere tutte le posizioni possibili mentre si dedicava alla preparazione in modo attento, quasi chirurgico direi. Mi leccò, mi leccò e mi leccò ancora. Solo all’inizio sulla figa poi sempre più nel culo e alla fine solo là. La carezza morbida e bagnata della sua lingua in una cosa che non aveva mai fatto prima non mi fece più rimpiangere le dita di Mario, anzi. Ad occhi chiusi, la bocca semi aperta e sbavante desideravo che non finisse mai e andasse sempre più a fondo. E lui non finì mai, proprio per andare sempre più a fondo. Ero smaniosa, impaziente ma lui mi impedì di toccarmi per far crescere il desiderio, come se quello fosse l’unico buco possibile. L’alcol fece il resto. Ero pronta.
Lui però non si era ancora spogliato e non lo fece.
“Sei così adorabilmente stretta. Ho paura che la saliva non basti. ...
... Vado a cercare qualcosa, magari dell’olio in cucina. Tu resta così, come la mia puttana”.
Lo aspettai sul nostro letto, al buio e con il culo pulsante di voglia oltre che ridotto a un piastriccio di saliva e umori. Con le tapparelle abbassate, da fuori era impossibile vedere dentro, mentre da dentro si vedeva tutto. I quattro giocatori rimasti si stavano salutando per la notte. Mario sembrava che guardasse me, invece vedeva soltanto il suo riflesso sui vetri.
Questo fatto rendeva molto strano e molto eccitante starmene totalmente nuda, a parte le autoreggenti ed un paio di scarpe aperte col tacco a spillo che nel frattempo avevo recuperato per fare una sorpresa ancora più da puttana a Stefano, appoggiata ai cuscini con il volto e le ginocchia e con il culo verso l’alto. Le chiappe aperte mostravano il buchetto in mezzo, già ben lubrificato per quella che sarebbe stata la mia occasione.
Non so quanto ci impiegò Stefano a tornare, ma ora la mia stanchezza era reale e per colpa di tutto quell’alcol mi assopii. Non dormivo, almeno non credo e aspettavo, quando rientrò improvvisamente facendomi sobbalzare. Chissà se erano andati tutti a dormire o qualcuno aveva intravisto, per un attimo, dalla porta aperta, la mia posizione oscena. Restammo entrambi in assoluto silenzio come gli avevo chiesto e fu la cosa più difficile di tutta la notte quando il suo cazzo trovò quell’entrata innaturale. Fu brutale, a differenza di quello che mi aspettavo e a cui ero abituata. Ma forse fu ...