1. La Notte di San Lorenzo – Capitolo 5


    Data: 09/04/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Tradimenti Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu

    Quella giornata al mare senza uomini sembrava non passare mai. Certo le mie “amiche” si erano rivelate più simpatiche del previsto, specie Claudia, con le sue idee e la sua libertà, ma non faceva per me. Voglio dire, che gusto c’è a mettersi nude se non ci sono maschi da compiacere? Se solo non ci fosse stato mio fratello in ogni angolo della casa quella doccia in terrazza l’avrei fatta senza costume più che volentieri. Stavo odiando la sua presenza, ma forse ancora di più stavo odiando la mia stupida mancanza di coraggio. Prima di essere mio fratello, Mario era un uomo e anche bello. Riuscissi a vederlo solo così sarebbe tutto diverso, dannazione. Non sto dicendo che ci andrei a letto…anche se…no, non lo sto dicendo, però lui non ha avuto tutti quei problemi a spogliarsi davanti a me, Claudia non ne ha a farlo davanti a chiunque, perché proprio io si? Questi pensieri, uniti all’effettiva astinenza e alla mancanza dei nostri uomini in spiaggia stavano iniziando a farsi sentire tra le mie cosce. Quando succede ho quasi la sensazione di essere un uomo con una quinta. Avevo bisogno di sfogarmi, di godere o avrei dato di matto, eppure con la masturbazione sempre più difficilmente riesco a venire, credo di avere una dipendenza dal corpo maschile. E poi mi era mancato Stefano. Il suo sguardo, le sue attenzioni impacciate, specialmente dopo aver infilato la mano nei suoi pantaloni la sera prima.
    
    Ecco che mi chiamava dalla cucina. E se ci andassi nuda? Nuda come? Come sono ora in ...
    ... camera? Come sono ora mentre sta entrando Mario? Dovrei dirgli di aspettare. Dovrei chiudere la porta. Dovrei fare almeno finta di coprirmi alla svelta. Dovrei fare tutte queste cose. Dovrei. Ma non lo faccio e Mario è entrato. E’ in piedi davanti a me e io sono nuda. Non dice una parola, non le sue solite battutine. E io faccio lo stesso. Lui vestito, io nuda. In silenzio, in una stanza piccola. Resta fermo per non interrompere il momento e segue tutta la mia vestizione. Fingo di ignorarlo, me la prendo comoda, ma non lo ignora la mia figa che vuole che lui sia là. – Ti prego resta immobile. Non dire una parola. Non rovinare tutto – prego tra me e me, mentre mi aggiro per la stanza nuda entrando e uscendo dal nostro piccolo bagno. Per prendere tempo mi sono perfino truccata a lungo davanti allo specchio. È sciocco, non serve qui, le altre restano acqua e sapone solo coperte di sale ma io ho bisogno di prendere tempo, ne ha bisogno la mia figa arrapata, la mia figa perversa, la mia figa incestuosa. Ho impiegato del tempo a sistemarmi i capelli. Ho tirato fuori decine di vestiti dall’armadio che ho colonizzato solo io, i suoi vestiti sono relegati in valigia e poi qui non gli servono, sta sempre in costume, mi sono finta indecisa sulla scelta, come se fossi sola in quella stanza. Tutto questo con indosso soltanto un reggiseno e le scarpe, al limite tra il comico e l’erotico, ancora una volta. Diventa chiaro che lo facessi apposta per esibirmi davanti a lui, che in effetti ora ...
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