La Notte di San Lorenzo – Capitolo 5
Data: 09/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu
... facendo.
Ripensai a Marina, quando la vidi baciare il suo uomo che sapeva di me, della mia vera essenza, del mio sapore più intimo e mi scappò un sorriso. – Leccami la figa, stronzetta – pensai. Ed era quello che in un certo senso stava facendo. Ma pensai anche che tutta quella pratica non poteva che essere frutto dell’esperienza e immaginai la lingua di Stefano in quella fighetta forse più stretta ma anche meno calda della mia. Un leccatore seriale di vagine, non mi sembrò così male come immagine. – Ma ora torna qua a finire il tuo dovere -. Ristabilii il possesso di quella lingua con una mano tra i suoi capelli sottili e biondi. Ciò che più mi stava facendo godere era l’idea che fosse la sua bocca a possedermi, ad avere il controllo del mio piacere e io non fossi che una figa a disposizione della sua sete.
Mentre apparecchiavo la tavola buttavo un occhio in cucina per tenere sotto controllo la situazione. Stefano non vuole essere disturbato mentre cucina, lo so. È l’unico momento in cui sembra affermare la sua virilità. In cucina comanda, decide, impone, fa tutto lui, il contrario che a letto. La presenza di Sabrina mi infastidiva è vero, ma quando cucina non ammette distrazioni, potevo stare tranquilla. Tenerlo impegnato, tra l’altro, calmava i miei sensi di colpa per quello che era successo la sera prima con Mario. Poteva tornarmi vantaggioso. Dovevo riflettere e prendere tempo prima di farmi prendere dalla gelosia. Il punto non era che potesse fare qualcosa ...
... alle mie spalle, ormai. Il punto era perché proprio una puttana come Sabrina? E se il punto non fosse nemmeno Sabrina ma proprio il fatto che non fossi abbastanza puttana per lui? Ma davvero mi voleva così? Stefano???
Finito di apparecchiare avevo preso la mia decisione: rinunciare a Mario non mi andava anche se era sbagliato. Non avrei ostacolato troppo le distrazioni di Stefano finchè sarebbero tornate a mio vantaggio, ma i piedi in testa da Sabrina proprio no! Mi sarei dimostrata più puttana di lei. O almeno ci avrei provato.
Mentre gli altri prendevano posto a tavola, riuscii a prenderlo in disparte e ficcandogli quanta più lingua potevo in un orecchio e gli sussurrai le mie intenzioni. O almeno la parte che potevo confidargli.
“Stasera voglio essere la tua puttana”
Non feci troppo caso al fatto che l’erezione che sentii nei suoi pantaloni non fu causata dal mio slancio ma era già innestata da prima.
Fu talmente sorpreso da non saper rispondere ma un sorrisetto che non gli avevo mai visto gli illuminò il volto. Sembrava tramare qualcosa di perfino peggio.
La cena fu tranquilla, sembravamo tutti abbastanza provati dal viaggio non ancora smaltito e i due giorni di mare ininterrotti. Fu per quello che decidemmo di non uscire.
“E tanto non c’è molto da fare qui” approvò Claudia, che evidentemente aveva già qualcosa in mente anche per la serata.
Sparecchiai con l’aiuto di Sabrina che d’un tratto si comportava come fossimo migliori amiche dai tempi delle ...