1. L'educazione della fanciulla


    Data: 05/04/2020, Categorie: Etero Autore: William Kasanova, Fonte: EroticiRacconti

    ... ormai forte quanto il tuo se non di più, e cola come una fonte. Il suo respiro è breve e profondo e il volto è arrossato, quasi del colore dei suoi capelli.
    
    Nel racconto, e non dubito anche nella vita, sebbene non abbia mai avuto modo di provarlo, sei una maestra nei ditalini e Cecilia è la tua vittima. Si irrigidisce, allungando la testa all’indietro e spalancando bocca e occhi in un grido muto. Un fiotto di ambrosia prorompe con violenza dalla sua fica sulla tua mano e le sue gambe si muovono convulse. La mia povera ragazza cade in ginocchio, scossa da un orgasmo, emettendo suoni gutturali inintelligibili. In uno spasmo, si abbraccia alle tue gambe per non crollare a terra e piscia umori sulle tue scarpe e le tue calze.
    
    La mia ragazza rimane in quella posizione, stordita, la mente obnubilata dall’intenso piacere che l’ha aggredita. Tu non aspetti altro: ti slacci i pantaloni, li fai scendere e abbassi le mutandine, intrise di desiderio al punto tale che si potrebbero strizzare. Metti una mano sulla nuca di Cecilia e la spingi contro il tuo inguine, lecca, le ordini, spargendole in faccia il tuo umore.
    
    Sono indignato da quanto stai per fare alla mia dolce ragazza, o per lo meno fingo di esserlo. Non posso negare che, se mi trovassi in una situazione simile, tirerei fuori il cazzo, lo spingerei tra le labbra di Cecilia e, bloccata la sua testa con entrambe le mani, mi fotterei la sua bocca fino a sborrarle in gola, eccitandomi ancora più nel sentirla implorare di ...
    ... smettere, le sue braccia che fanno inutilmente forza sulle mie gambe per staccarsi da me, per vomitare la mia nerchia. Inconsciamente, inizio a strusciare con maggiore vigore tra le tue chiappe, un fastidioso desiderio di svuotare le palle che sorge alla base del mio uccello.
    
    Tu mi ignori, o almeno fingi, e continui con la lettura: Cecilia si trova costretta, per mezzo di una mano che hai appoggiato sulla sua testa, a leccarti la figa grondante di umore, che scende lungo le tue gambe e viene assorbita dal tessuto dei pantaloni. Mi chiedo come farà il tuo personaggio ad uscire da scuola con i calzoni bagnati di ambrosia, ma immagino sia un problema che non ci si pone quando si fotte una propria studentessa.
    
    Cecilia si trova in imbarazzo, sia per quanto le è accaduto con il ditalino e l’orgasmo, sia per quanto riguarda la sua ignoranza nel praticare un cunnilingus. – Dovreste insegnare a scuola queste cose – ti dico.
    
    Mi rispondi ridendo che vorrei insegnarle io. Non ribatto, ma la cosa non mi dispiacerebbe. Non posso togliermi l’idea di chiamare alla cattedra proprio Cecilia, farla sdraiare sul piano del tavolo con le gambe a penzoloni e praticarle un cunnilingus davanti a tutta la classe, spiegando dove mettere lingua e dita mentre la ragazza si contorce nell’apoteosi del piacere.
    
    Comunque, ti ho dato abbastanza orgasmi con la lingua perché il tuo personaggio possa spiegare a grandi linee come comportarsi in quel momento. Mi lascia sempre sorpreso come, nei racconti ...
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