1. L'educazione della fanciulla


    Data: 05/04/2020, Categorie: Etero Autore: William Kasanova, Fonte: EroticiRacconti

    Gli anni trascorsi a leggere testi davanti a schiere di bambini ti hanno donato una voce ferma ma piacevole, capace di sviscerare significati nascosti di cui forse solo il subconscio dell’autore poteva essere a conoscenza quando aveva scelto un termine particolare piuttosto che un altro, una sfumatura celata da un peculiare aggettivo o il ritmo armonioso in un gioco di allitterazioni o assonanze. Ma in questo momento non è necessario il tuo talento, perché l’autrice del racconto che compare sul tablet che tieni in mano la conosci benissimo: sei tu stessa, Giulia, e quello che stai declamando è “L’educazione della fanciulla”, il racconto che avevi promesso avresti scritto solo per me.
    
    In questo momento, la tua voce piacevole accarezza con passione le parole che hai stilato con il cuore, nel tuo stile elegante che, per qualche motivo, trovo musicale, sebbene, di tanto in tanto, la stessa sembra fremere, interrompersi per un istante mentre un brivido scuote il tuo splendido corpo nudo e un gemito accompagna un profondo respiro.
    
    Non odo molto bene le tue parole, le tue gambe coprono le mie orecchie, la pelle depilata e calorosa come un tuo sorriso coccola le mie guance. Il profumo della tua femminilità sempre più intenso assale il mio olfatto sopraffacendo la mia mente, drogandomi di desiderio, facendo implorare la mia virilità di poter fare il suo dovere mentre la mia lingua guizza tra i petali del tuo bocciolo di rosa, coccolando la seta attorno al caldo calice che, ...
    ... avaro, lascia colare nella mia bocca, centellinando, una goccia alla volta, con crudeli intervalli, la tua dolce ambrosia. Vorrei concentrarmi sul tuo racconto, sulla tua voce che, scivolando, lentamente ma irrimediabilmente, verso un tono sempre più profondo, sempre più frammentato da sospiri e gemiti, narra di una ragazzata di Cecilia, la mia amata Cecilia, che la porta a mancare di rispetto alla professoressa Giulia Trevisan, docente di italiano nella scuola superiore N. Sandrini, tanto amata dagli studenti e dal corpo docenti, ma che sembra celare dietro alla sua professionalità un segreto oscuro.
    
    Vorrei concentrarmi sulla tua voce, sul tuo racconto, lo giuro, ma mi scopro, non certo sorprendendomi, più ghiotto del tuo sapore segreto, della tua acqua di luna.
    
    Seduta sulla mia faccia, una tua mano che afferra i miei capelli, la tua stretta che si serra dolorosamente quando la mia lingua scivola attorno all’imbocco del tuo utero, scendendo in spirale fino a raggiungerne il centro e penetrandolo con la punta, inizi a muovere il tuo bacino assecondando le ondate di caloroso, piacevole malessere che stanno cominciando a irradiarsi dal lieve prurito lasciato dalle mie pupille gustative sulla seta del tuo fiore segreto.
    
    Ti sento trovare sempre più difficoltà nel mantenere la tua concentrazione, il braccio che solleva davanti al tuo splendido viso il racconto e, quando la professoressa Giulia decide che la sua pazienza è giunta al termine e la sua punizione è ormai destinata ...
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