1. In crociera, rimorchiata da un professore maturo di colore


    Data: 29/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69

    ... forti e veloci, poi d’un tratto lo sentii uscire dal mio orifizio, lasciando un vuoto enorme e penetrarmi la fica. Strabuzzai gli occhi quando sentii il suo grosso cazzo riprendere a scoparmi con vigore la fica e poi eruttare tutto il suo sperma nel mio utero, nello stesso istante in cui anche io stavo avendo l’ennesimo orgasmo. Mi abbandonai sfinita e soddisfatta sotto il peso del suo corpo. Eravamo ansimanti dallo sforzo e sentivo ora le sue mani che mi scostavano i capelli e il suo respiro sul mio collo, le sue labbra che cominciavano a baciarmi e a bisbigliarmi tutto il piacere che aveva provato. Ero ancora piena di lui e mi piaceva sentire il suo grosso membro ancora dentro di me che ora, lentamente, perdeva vigore scivolando fuori dalla mia vagina. Eravamo sfiniti, svuotati di tutte le energie fisiche e mentali dall’intenso piacere provato e forse dormimmo anche senza accorgerci dell’ora che si era fatta, se non quando il mio cellulare cominciò a squillare. Carlo mi stava chiamando per sapere dove fossi, mi disse che era tornato già da un paio di ore dall’escursione e che era in camera ad attendermi. Gli dissi che sarei tornata subito, così mi infilai la gonna e la blusa in fretta, ormai del perizoma esistevano solo i brandelli, e dopo aver salutato con un bacio in bocca Marcel che con decisione mi disse che mi voleva ancora, scivolai fuori dalla sua cabina per raggiungere mio marito.
    
    Quando Carlo mi vide entrare con i capelli tutti in disordine, con la gonna che, ...
    ... essendo molto stretta, era venuta ancora più su e con le tette che ballavano sotto la blusa, subito mi disse ma dove sei andata a battere? Sembri una puttana e puzzi di sborra da un chilometro. Vedendolo contrariato come non mai, pensai che dovevo subito calmarlo, sapevo che in crociera non avremmo dovuto frequentare maschi, ma conoscevo anche il suo debole. Mi avvicinai a lui guardandolo fisso negli occhi e lo baciai con la lingua, gliela infilai in bocca e dopo quel bacio subito si sciolse, me la succhio con avidità, mi leccava il volto, era tornato il cagnolino servizievole che tanto gli piace essere, cominciò a spogliarmi a leccarmi le tette, la pancia, alla ricerca del sapore del maschio e quando infilò la testa tra le mie cosce trovandomi ancora tutta piena e bagnata dello sperma di Marcel, cominciò a leccare con avidità, era tornato il mio adorato maritino. Senza aspettare che me lo chiedesse, cominciai a raccontargli di Marcel, di come lo avessi conosciuto, di come si fosse proposto e di come mi aveva scopata.
    
    Ascoltando il mio racconto, la sua lingua era diventata quel mulinello che mi faceva sempre impazzire procurandomi tanti orgasmi, soprattutto dopo essere stata presa da qualche maschione che l’aveva fatto cornuto.
    
    Ormai tranquillizzato, dopo essersi nutrito anche lui del succo di quello splendido maschione, non restava che completare il disegno di averlo ancora per tutto il periodo che mancava alla fine della crociera. La cosa semplice era che ora avevo di ...
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