010 ancora su mia madre
Data: 15/03/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... bella, calmino eh… Ma d’altronde cosa mai le importerà dei calli al piede di una signora, non è così? Veniamo al Quid. Sono venuta qui perché la sua telefonata non m’è piaciuta affatto. Espellere il ragazzo per avere un cuore gentile, ma le pare possibile?
- Il ragazzo è un elemento di turbativa nell’armonia dell’istituto. Queste cose qui dentro non sono mai accadute.
- Ah si? E da quando negli istituti i precettori lo buttano in culo agli allievi?! E guardi che non mi fa mica fessa con questa storia che in Grecia tutti inculavano tutti!. Siete dei pederasti. Mio figlio non torna a casa. Quello è capace di turbare la mia di famiglia e voi caro direttore siete pagati per evitarci questo.
- Contessa… noi … noi non possiamo tenerlo. Spiacente.
- Spiacente?! … Spiacente???… Direttore, se quello un giorno sarà libero scorrazzare racconterà al mondo di un padre invertito e di un istituto di correzione dove docenti senza titolo buttano cazzi a go go nel culo di tutti. Vuole lo scandalo?
- Contessa cerchi di capire
- Capire un corno. Cosa crede che farò io, eh? Io non ce lo voglio. Punto. Lei insite? Vedrà il Vaticano, oh si si, vedrà che bella storia da prima pagina verrà fuori.
- Noi non dipendiamo dal Vaticano. Contessa ascolti..
- No direttore ascolti me. Faccia qualcosa o finirà a raccogliere saponette a Regina Coeli!
- Contessa..
- Ancora co’ sta ...
... contessa...Ohhhh hai rotto il cazzo. Faccia qualcosa, qualunque cosa, io non rivoglio mio figlio a casa mia, ha capito?
- Io non so come disfarmene.
- Ma bella va’, non sa come disfarsene. Ma chi t’ha fatto direttore eh, topolino?
- E cosa potrei fare!
- Fatelo fuori piuttosto.
- Cosa?
- Ohi andiamo, d’altronde di incidenti nei collegi ne sono piene le cronache. Si farà due settimane di gendarmi in istituto e poi la cosa verrà archiviata come incidente.
Balzai in piedi e fui pervaso da un brivido freddo di terrore.
In quell’istante dal fondo del grande corridoio echeggiò la il portone spalancarsi. Corsi a nascondermi nel vicino ripostiglio delle scope. Era l’orco che avanzava a passo deciso con al seguito un allievo che recava sulle braccia importanti ferite da percosse. Il ragazzo aveva gli occhi lucidi ed il viso distorto dal dolore.
Poi, davanti alla porta del direttore disse al ragazzo di sciacquarsi la bocca e ritornare in aula. Lo congedò, ed entrò.
Corsi nuovamente dietro alla porta. Sentii discutere animatamente da non udire con esattezza poiché mia madre non faceva che interrompere gli interlocutori con sta storia dell’occhio di pernice all’alluce del piede.
Ma una cosa udii nitidamente.. l’Orco pronunciò con voce ferma queste parole:
“Ce l’ho io la soluzione,
….. e sarà quella finale”…
HUNGARIAN RHAPSODY
Autobiografia di un libertino.