Cirano - Un racconto di tacco e spada - Racconti Erotici

Cirano - Un racconto di tacco e spada

... dispensando essenza di donna e gioia di ragazza, al bel Cristiano fa un saluto con la mano, accennando un sorriso complice, al buon Cirano fa invece un mezzo inchino dicendo solo un dolcissimo «Buongiorno».

Credo sia superfluo a questo punto specificare quale dei due maschi lì di fronte abbia gli occhi puntati su quel bellissimo paio di chiappe, da cui si stende un corpo tonico provvisto di due tette da sballo e chi, invece, sia come incantato dal magnifico enigma che rappresentano quelle linee morbide, che planano con leggerezza decisa sulle gambe, si gonfiano sui polpacci quel tanto che basta per raccogliersi infine nel mistero tutto dei piedi, nervosi e delicati, nascosti dalla costrizione delle scarpe eleganti.

Entrambi ne sono cotti, entrambi la desiderano ma in maniera evidentemente diversa, c’è chi vede un corpo da possedere e chi riesce a percepirne il cuore che batte, perdendosi nel folle desiderio di poterne dettare il ritmo.

Ma la vita è uno spettacolo strano, con copioni che spesso puntano solo all’apparenza, come se la foggia del costume fosse infinitamente più importante dell’attore che ci si muove dentro.

Rossana ha stima di Cirano, si ferma sempre volentieri a chiacchierare con lui in ascensore, pochi secondi in cui i due si sciolgono, parlando di cose futili e preziose come un nuovo imperdibile film o gli improbabili completi del ragioniere che lavora al terzo piano.

Lei ride e scuote i capelli, lui trova solo in quel momento il senso alle ...

... proprie capacità oratorie, se potesse parlerebbe solo per lei.

Rossana però, esce con Cristiano.

Che occhi che ha, quel ragazzo, che labbra che ha, viene sempre una gran voglia di morderle, sarà anche un po’ grezzo, per carità e lei magari quando sta insieme a lui ride meno ma l’aver attirato le simpatie di quel gran pezzo di giovanotto la riempie di una certa sicurezza, la fa sentire finalmente forte, accettata e invidiata da tutti.

Signor Rostand, non lo faccia, da lei non lo accetterei, non ceda alla facile tentazione di pensare che questo atteggiamento di superficialità sia un figlio malsano dei nostri tempi moderni. Sarà anche vero che noi abbiamo i social network, un’altra diavoleria che non proverò a spiegarle ma le ricordo che questa sfumatura narrativa è tutta figlia del suo intuito. Che anche la “sua” Rossana era invaghita di un Cristiano bello e sciocco, come a dimostrare che, la “nostalgia dei bei tempi andati” è sempre stata una menzogna.

Un lunghissimo attimo di silenzio accompagna la camminata di quella splendida ragazza, impossibile staccarle gli occhi di dosso mentre si siede alla sua scrivania, di colpo illuminata da un faro laterale, sulla destra del palco, rivolta al pubblico in sala. Il gesto istintivo di accavallare le gambe diventa uno spettacolo nello spettacolo.

Cose per cui, uno come Cirano, ha una vera e propria predilezione, l’incanto splendido della distrazione, i gesti fatti con naturalezza dicono di noi molto più di qualsiasi ...