1. Osteria del "Gallo d'Oro"


    Data: 26/02/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... cemento ricompare la vera Cina. Quella di cui i nostri culetti si preparano a fare esperienza.
    
    Il direttore mi apostrofa in cinese, con fare autoritario.
    
    Ovviamente io non capisco niente. Il mio misero bluff è stato rapidamente smascherato e ora lo zio Ho si gode la scena.
    
    A gambe larghe, le mani affondate nelle tasche, ci guarda con la testa piegata di lato. Gli manca solo il cappello sulle ventitré e la sigaretta al lato delle labbra e potrebbe benissimo impersonare la versione cinese di Humphrey Bogart.
    
    Provo a rilanciare rispondendogli in giapponese, ma Humphrey si incazza, alza la voce e ripete qualcosa che riesco solo a intuire che sia in lingua cantonese, e nulla di più.
    
    E allora anche Lucrezia si innervosisce, gli punta il dito contro e inizia a inveire in una lingua sconosciuta, ma che di sicuro non è cinese.
    
    Io e Serena ci guardiamo stringendoci nelle spalle, mentre Lucrezia porta avanti uno sproloquio probabilmente in dialetto friulano.
    
    Ma un certo effetto l'ottiene.
    
    Zio Ho la guarda allibito.
    
    Riparte parlando in cinese, ma Lù dopo pochi secondi lo interrompe e lo sovrasta con il suo idioma intelligibile e lo mette a tacere.
    
    “Ma che vi state dicendo?” Azzarda Serena.
    
    “E che cazzo ne so, so solo che quel tono contro Yuko non mi piaceva e l'ho rimesso un attimo in riga.”
    
    La bionda è soddisfatta.
    
    In effetti siamo tutte e tre discretamente alte e Lucrezia incazzata, con quel suo petto esuberante, fa una certa impressione.
    
    Ma ...
    ... alle nostre spalle la massa del cuoco si rende manifesta con un rantolo, un baritonale colpo di tosse scatarroso che ci riporta alla realtà.
    
    Zio Ho, in tono più accomodante, comincia a snocciolare un incerto italiano.
    
    “Signoline non pagale con soldi la cena...”
    
    Be', fin qui ci siamo, pochi concetti, ma chiari.
    
    “... signoline adesso dale noi culo.”
    
    Un ragionamento cartesiano.
    
    “Ah be'! Anche il francese sanno!” si complimenta Serena.
    
    “Cos'è, una massima di Confucio?” Chiosa Lucrezia col suo savoir faire.
    
    “Questo si chiama parlare per perifrasi.” Aggiungo io e comincio a guardarmi intorno per vedere dove appoggiare i vestiti. Inutile discutere. Siamo qui praticamente sequestrate e quell'enorme massa del cuoco si è piazzato davanti alla porta. Ma come avrà fatto a salire sulle scale?
    
    Ci guardiamo tutte e tre. Solo Serena sorride.
    
    “Dai, ragazze, facciamola finita”, la concretezza di Lucrezia, “prima iniziamo e prima finiamo!”
    
    E si sfila il vestito.
    
    Mi guarda e alla fine si mette anche a ridere. “Che cazzo di situazione... Dai, speriamo almeno di divertirci un poco.”
    
    “Scusate, non avevo programmato questo dopocena.”
    
    “Ca't 'gnis un chencher!” e Serena scoppia a ridere.
    
    Sfilo i jeans sotto gli occhi curiosi dei tre cinesi. Be' un culo orientale l'avranno già visto e forse sono più incuriositi dalle chiappette nostrane.
    
    “Mutandine trasparenti! Mica male Yuko!” Serena mi mangia con gli occhi, mentre anche lei si sfila la minigonna.
    
    Sì, ...
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