1. Osteria del "Gallo d'Oro"


    Data: 26/02/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... bianca. Si slaccia un lurido grembiulino dai riflessi iridescenti e si frega le mani.
    
    “E in dove l'è andà a cater 'sto gnatoun?” Serena spalanca gli occhioni di fronte a questa massa umana che si avvicina traballante. Sembra di sentir vibrare i vetri alle finestre, ma forse è solo un'impressione.
    
    “È l'addetto alle macchine della corazzata Potëmkin o il cuoco?” Si sbilancia Lucrezia.
    
    “Cià che stasera a femm baraca!” Serena sembra scatenata e scoppia in una risata.
    
    “Cazzo ridi, Serena!” La rimprovera Lucrezia. “Qui finiamo tutte e tre col culo per aria!”
    
    “Be', non sarà mica il peggiore dei problemi!”
    
    Io taccio, preoccupata. Mi sento responsabile dell'imprevista svolta della serata.
    
    Ho invitato io le due amiche a festeggiare il capodanno cinese e l'inizio dell'anno della Tigre; il Tét, come viene chiamato in Viet Nam. Una festa diffusa in tutto l'estremo oriente e, naturalmente, anche in Giappone, ma molto sentita anche nelle comunità cinesi sparse in ogni paese del mondo.
    
    Le ho fatte venire dalle loro regioni, qui a Milano, questa sera, al ristorante cinese tradizionale “Il gallo d'oro”. Un ottimo posto in cui ero già stata e dove si possono apprezzare le prelibatezze della vera cucina cinese, non quella imbastardita a uso della popolazione locale.
    
    Ricette impensabili e introvabili. Impossibili da proporre al palato italiano. Dall'orecchio di maiale fritto alla medusa in agrodolce, e tante spezie e sapori introvabili in Europa e che mi riportano ...
    ... alla mia infanzia.
    
    Le due amiche, poi, di certo non si scompongono per azzardi culinari e sapori inediti.
    
    Volete mettere?
    
    Un'emiliana DOC non si lascia di certo intimorire da certi esoterismi porcini, e la friulana è già abbastanza eccentrica di suo e ha sempre voglia di sperimentare nuove sensazioni e inedite situazioni.
    
    Ma questa sera forse ci prenderanno tutte e tre alla lettera.
    
    O forse alla “pecora”.
    
    Sì, perchè quando mi sono presentata alla cassa per pagare il conto e offrire la cena, con candore il cassiere mi ha comunicato che il POS del Bancomat non funzionava.
    
    Sorrisino da schiaffi.
    
    Guardo nel portafoglio e ho solo venti euro.
    
    Cazzo.
    
    Torno al tavolo e chiedo, con un certo imbarazzo. Non mi piace perdere il controllo della situazione.
    
    Ma Serena ha tranquillamente lasciato a casa il portafoglio, tanto non serviva. E be', ha ragione.
    
    E Lucrezia ci ha offerto l'aperitivo proprio in piazza Duomo, facendo fuori una vagonata di contanti. Ma ci teneva così tanto. E anche lei ha solo il Bancomat.
    
    Ecco.
    
    E ora siamo qui a discutere con il direttore del ristorante che non vuole sentire ragioni e fa anche intendere di essere abbastanza incazzato.
    
    Come se fosse colpa mia se non gli funziona quell'affarino per leggere i Bancomat. Manco ci ho pensato di chiedere prima, ma minchia, siamo a Milano, mica alla periferia di Caronno Pertusella.
    
    E invece è come se fossimo nelle campagne della Manciuria.
    
    Cibo tradizionale e tre donne che ...
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