1. Il mio goldenboy


    Data: 08/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... mutande. Finalmente trovai un vecchio paio di Speedos che non avevo mai usato.
    
    “Ecco qui.”
    
    Cominciammo a spogliarci e pensai che non l'avevo mai visto completamente nudo. Ero combattuto. Potevo tentare di dare una sbirciatina, ma non volevo che si sentisse a disagio. Mentre mi spogliavo lo guardai, ci eravamo tolti scarpe e calze e lui stava cominciando con la camicia. Il tempo di alzare la mia camicia sopra la testa e Luca era a torso nudo. Era così carino, aveva piccolo capezzoli rosa ed uno stomaco e torace ben definiti. Il tono della pelle era di un colore dorato che si adattava ai capelli castano chiaro. Mi resi conto che lo stavo fissando e distolsi gli occhi. Mi voltai e mi tolsi pantaloni e boxer. Per prendere i miei Speedos mi girai leggermente. Con la coda dell’occhio vidi che anche Luca era nudo. Non ebbi tempo di guardarlo bene perché notai che i suoi occhi erano sul mio sedere nudo. Mi voltai completamente e lui fissò il mio inguine. Abbassai lo sguardo chiedendomi cosa stesse guardando e vidi solo il mio pene molle e le palle pendenti. Tornai a guardarlo e lui alzò lo sguardo. Mi guardò negli occhi. Non so quanto tempo rimanemmo così, tutti e due nudi, lui con un'erezione molto visibile. Luca sembrava essere in un sogno. Aveva un debole sorriso sul viso ed i suoi occhi erano come di ghiaccio. Poi tornò alla realtà, sbatté le palpebre e l'incantesimo si ruppe. Tornò a guardarmi, la realtà di quello che aveva fatto lo colpì e cominciò a piangere.
    
    Tra ...
    ... le lacrime lo sentii dire: “Mi dispiace!”
    
    Si voltò e tentò di uscire dalla stanza; aprì la prima porta che trovò e se la chiuse alle spalle. Doveva essere accecato dalle lacrime perché era corso nel mio bagno.
    
    Andai alla porta e mi fermai, non sapendo cosa fare. Ragionavo su quello che era accaduto. Era evidente che Luca stava guardando il mio corpo nudo. Ancora più ovvio che ne era stato eccitato. Le implicazioni del fatto mi colpirono, era come se mi avessero tolto una benda. Ora i miei occhi erano aperti e l'enormità della situazione mi stava sopraffacendo. Capii che dovevo tentare, quindi bussai.
    
    Aspettai un attimo poi dissi: “Luca?”
    
    Non era la cosa più brillante che avrei potuto dire, lo so. L'unica risposta che ricevetti fu il rumore di un singhiozzo. Il suono del dolore del mio amico che tanto amavo quasi mi ruppe il cuore. Tentai di aprire la porta, ma era chiusa. Sapevo che avrei dovuto entrare. Sapevo che la serratura della porta del mio bagno era fragile. Attraversai la casa, ancora incredibilmente nudo, presi un cacciavite. Ritornai nella mia stanza. Ancora una volta lo chiamai.
    
    “Luca? Tutto ok?”
    
    Lo sentii ancora singhiozzare, ma lo sentii anche dire qualche cosa tra le lacrime.
    
    “Vai via.”
    
    La sua voce era piena di dolore. Quasi mi misi a piangere. Capii che non avrebbe aperto la porta, così mi apprestai a farlo io. Inserii il cacciavite tra stipite e battente e feci pressione. La porta cedette facilmente e l’aprii.
    
    Luca era seduto sul ...
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