Il mio goldenboy
Data: 08/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... averlo duro come il granito. Feci una pausa e guardai Luca vedendo che si era già tirato giù i pantaloncini e stava per estrarre dai boxer la cosa che da tanto desideravo vedere. Si accorse che lo stavo fissando.
“Cos’hai oggi?”
Per un momento non riuscii a trovare la voce, riuscii solo a gracchiare: “Non so. Non mi sento molto bene.”
Ero ansioso per spiegare la mia erezione.
“Non odi quando succede? È così difficile pisciare con il cazzo duro.”
Estrassi il mio uccello dolorante dai boxer nel tentativo di farlo abbassare. Poi alzai lo sguardo e vidi Luca con il pene in mano. Non riuscivo a vederlo bene perché la mano lo copriva in parte, da quello che vidi capii che volevo vedere di più.
Il mio uccello spinse il pulsante di emergenza e prese il controllo del mio corpo. La mia mente decise di andare un po' oltre e mi sentii dire: “Hai visto? Te l’avevo detto che il mio era più grosso.”
“Sì, lo dici tu.”
Allora risposi (com’ero brillante!): “Bene, vuoi misurarlo ed avere la prova?”
Lui sembrò nervoso: “Non abbiamo un righello.”
Io tenevo il mio cazzo rigido in mano: “Tira fuori l'individuo e vedremo.”
Luca era esitante: “Non so…” Cercò altre parole.
Improvvisamente la mia mente ritornò in se e mi resi conto di quello che stavo facendo. Ero terrorizzato. Praticamente mi ero rivelato. Cominciai a ridere e la mia erezione crollò. Lui mi guardò per un paio di secondi e poi cominciò a ridere. Mi girai verso il muro e cominciai a pisciare. Dopo ...
... che ebbi rimesso il pene, di nuovo molle, nei pantaloncini, ci avviammo verso l’uscita.
“Ti ho preoccupato, non è vero?”
“Sì. Avevo paura che tu stessi tentando di sedurmi.”
Sorrise ed io feci altrettanto; ma anche se sulla mia faccia era dipinto un sorriso, mi veniva da piangere.
Quel venerdì mattina i miei genitori mi dissero che sarebbero andati fuori città e sarebbero ritornati lunedì mattina. Il capo del papà invitava sempre qualche impiegato alla sua casa in montagna. La mia teoria era che non aveva amici. Mi diedero il numero di telefono dove sarebbero stati.
“Sì , starò bene. Sicuro, nessun problema, ci vediamo lunedì.”
“Mi raccomando, niente sesso, droga o rock and roll.”
“Uh uh, va bene. Ci vediamo. Ora devo andare a scuola. Ok, ciao.”
Uscii e sorrisi. Sì! Avevo tutta la casa solo per me per tre giorni. Sopratutto non avrei avuto da lavorare durante il fine settimana. Questo voleva dire dormire fino a tardi, cibo spazzatura e seghe. Mi piaceva stare a casa da solo. Potevo restare tutto il tempo nudo. Mi piaceva andare in giro nudo. Era la cosa che sentivo più naturale.
Quel giorno al corso di golf ci stavamo allenando giocando a ping pong. Mentre Luca ed io aspettavamo il nostro turno, gli dissi dei miei genitori.
“Wow, deve essere figo, ma non ti sentirai solo?”
Hmmm... dove voleva arrivare?
“Beh, sì. Un po’. Dimmi, non ti piacerebbe venire da me a passare il fine settimana?”
Ci pensò un momento.
“Perché no? Perché non mi ...