Il mio goldenboy
Data: 08/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... alcuni fatti stupidi che erano accaduti al golf.
Ridemmo a lungo e quando smisi, mi asciugai le lacrime. Lo guardai e notai che anche lui stava ridendo e piangendo. Guardai la sua dolce faccia, distorta dalla risata. Sembrava così pieno di vita. Fu in quel momento che mi resi conto di amarlo.
Quel pensiero mi turbò, Luca era etero ed inoltre era un buon amico. Non volevo mettere in pericolo quell’amicizia. Era dura, ma tenni il mio amore ad un livello solamente platonico.
Un mercoledì di dicembre eravamo in palestra a fare sollevamento pesi. Lui indossava una canottiera succinta ed un paio di pantaloncini larghi. Guardavo i suoi sforzo per sollevare pesi sempre più pesanti, il suo torace alzarsi ed abbassarsi, il sudore scendere dalle sue sopracciglia, i suoi piccoli capezzoli tendersi.
Immaginavo di rimuovere le sue mani dalla sbarra, avvicinarmi all’estremità della panca e toglierli scarpe e calze. Alzargli la canottiera, baciargli i capezzoli, carezzargli il torace. Gli avrei tolto i pantaloncini per far cadere la barriera che mi aveva ossessionato tanto a lungo. Gli avrei abbassato i boxer tesi rivelando la sua virilità in tutta la sua giovanile gloria. Sarei salito sulla panca ed avrei preso il suo uccello vergine nella mia bocca. Avrei sentito la sua dolce voce lamentarsi in estasi, il suo giovane cazzo spingere verso l'alto, tutto il suo corpo lottare per rilasciare il suo seme prezioso. Chiusi gli occhi e guardai la scena con gli occhi della mente. Il ...
... mio pene raggiunse la sua completa lunghezza ed io abbassai inconsapevolmente una mano per dargli una strizzata. Fu in quel momento che fui riportato alla realtà quando sentii Luca grugnire e chiedere aiuto. Mi svegliai dal mio sogno e gli alzai la sbarra. Lui respirava pesantemente.
“Hai visto? 60 chili!”
Rise e rimase sdraiato, poi alzò lo sguardo verso l'alto e mi vide sopra di lui che tentavo di riordinarmi l’erezione in una posizione meno evidente. Fissò il mio inguine per qualche momento e poi cominciò a ridere.
“Ti capita sempre quando ti alleni?”
Mi sentii sollevato, la cosa non l’aveva infastidito e cominciai ad insultarlo.
“Sì, tu sei solo geloso perché sai che il mio è molto più grosso.”
Lui rise ancora di più.
“Sei un coglione.”
“Sì, anch’io riderei se avessi un cazzo piccolo come il tuo.” E mi misi a ridere.
Ci stuzzicammo per un po’ ed alcuni minuti più tardi Luca dichiarò che doveva andare a pisciare. Dopo tutto quel ridere anch’io ne avevo bisogno.
C’era un solo bagno in quell'area ed era nello spogliatoio, la porta era stata lasciata aperta per permetterci di usarlo, anche se noi non avevamo armadietti nostri.
Andammo nel bagno e mi resi conto che stavo per vedere intimamente Luca. Mentre passavamo oltre la fila degli armadietti, le mie gambe cominciarono a tremare. Raggiunsi per primo la fila degli orinali e ne scelsi uno in mezzo. Luca scelse quello vicino a me.
Cominciai lentamente a tirarmi giù gli shorts e mi accorsi di ...