M’s story. Capitolo 4. In balera, per andare… all’università
Data: 06/02/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... soddisfatto di te. Ma dì qualcosa dai”. “Io… Luigi: se non sei arrabbiato con me… insomma… io… vi amo”, disse con un filo di voce. Piccola, dolcissima M.! Allungai la manona tra le sue belle cosciotte: bagnata, ancora bagnata! “Sei stata bravissima, sai? Ma… dovrai farlo anche con Luca, lo sai?”. “Lo so”, e sospirò… ma un angolino birichino della sua bocca sorrideva. Non volevo forzare ma… adesso o mai più. “E.… te la senti di fare un passo in più?”.
Abbassò gli occhi e quasi sottovoce emise un: “Che cosa?”. Un rapido cenno d’intesa tra me e Luigi e poi sparai: “Prova a fare la schiava con Luca, come fai con noi. Ma sei libera di scegliere tu fino a dove umiliarti”. Un cenno d’assenso con la testolina, uno solo. E il respiro che ridiventa subito affannato, assieme al rossore del suo visino. “Calmati. Prendi una bella boccata d’aria e quando vuoi vai. Sono di là, tutti e tre”. Li lasciai soli, con Luigi che la baciava, accarezzava e diceva nell’orecchio cose che non so. Di minuti ce ne vollero dieci: io riuscii a far stare calmo Luca, lo rassicurai e lo dissi di prepararsi a qualcosa di speciale. Poi, serissimo: “Non approfittare, però, di quello che vedrai adesso. Te ne farei pentire, Luigi è ricco sfondato e non hai idea di cosa possa fare uno con le sue possibilità. State tutti calmi e cercate di conservarle rispetto e educazione. Vi assicuro che M. non è una troia e per lei sono cose molto difficili. Datemi retta, aiutatela ad essere a su agio, e vedrete che non ...
... dimenticherete questa serata facilmente”. Mi offrirono una sigaretta, non fumo, ma accettai per sdrammatizzare. Sottovoce chiedevano qualcosa su di noi, soprattutto su di lei e sulla possibilità di riaverla. Dissi il minimo indispensabile, aggiunsi che non potevamo escludere di ridargliela ma che tutto dipendeva dal loro comportamento. Riprendemmo a scherzare e ridere sottovoce, finché… M. varcò la soglia del salotto, Luigi la seguiva a un paio di metri dietro.
Era serena, anche se visibilmente imbarazzata perché indossava solo le scarpine alte. Avanzò fino davanti a Luca… piegò prima un ginocchio poi l’altro. Allargò leggermente le gambe, come per mostrarsi e offrirsi. La sentii sussurrare una cosa che speravo dicesse fin da quando l’avevo vista la prima volta: “Sono un’aspirante schiava di piacere… il signor Luca potrebbe farmi l’onore di usarmi?”. Luca strabuzzò gli occhi, anche gli altri non credevano a quello che vedevano e sentivano. Dopo un attimo, slacciò i jeans, sbottonò la patta, lo tirò fuori ancora moscio e disse un eloquente: “Accomodati pure”. Aveva un uccello normale, forse un po’ più di grande di me, sui 18 cm. M. avanzò sulla ginocchia fino a trovarsi tra le gambe del ragazzo, glielo prese in mano, chinò la testa, chiuse gli occhi e cominciò a leccarlo, lentamente.
Ma il ragazzo perdette la testa a vederla così indifesa tra le sue gambe: le mise una mano sul la nuca impedendole di arretrare e, anzi, spingendola senza garbo sul suo pene. Certo gli piaceva ...