M’s story. Capitolo 4. In balera, per andare… all’università
Data: 06/02/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
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Era passato il primo “compimese” di M. ed i suoi progressi erano stati straordinari. Se la ragazza era evidentemente portata ad essere trattata da inferiore, avrei dovuto ammettere che molto del merito andava anche a Luigi e alla sua volontà di collaborare all’educazione della fidanzata, senza colpi di testa o fughe in avanti, ma attenendosi scrupolosamente a quanto gli veniva suggerito. Visto che era stata brava gli dissi che poteva finalmente acquistare un collarino, il più elegante e fine possibile perché era una ragazza sensibile, ma di non acquistare ancora il guinzaglio. Il collare doveva essere lasciato in vista nella loro mansarda, in modo che M. iniziasse a desiderare di portarlo.
Giovedì, al telefono mi disse che aveva comprato la casa per le loro nozze, un bel 150 mq nel centro storico della nostra città, e che M. era quasi impazzita dalla felicità, promettendogli che avrebbe fatto tutto quello che volevamo, per sempre. Gli feci la mia proposta per la lezione del successivo sabato sera: sapevo che ballava il liscio e avevo pensato di portarla in balera. Luigi fu d’accordo. Qui da noi, le balere sono spesso luoghi più trasgressivi delle discoteche ma che favoriscono molto più il parlare e le relazioni. Ad esempio, le balere alle 22 sono già piene. Ci vanno persone di tutte le età e avremmo potuto ...
... scegliere quella più adatta.
Sarei andato a prenderli io nella loro mansarda, ma mi serviva almeno qualche minuto per controllare i miglioramenti di M. prima di portarla fuori. Per i vestiti da mettere dovevo cercare di renderla provocante senza che sembrasse una zoccola. Chiesi perciò che indossasse una minigonna cortissima e una canottierina di cotone, attillatissima e possibilmente trasparente. M. poteva scegliere i colori, perché di solito aveva buon gusto. Non doveva mettere reggiseno, e invece delle mutandine volevo lo string: il perizoma senza triangolino di cotone dietro, tenuto assieme solo con dei fili. Niente calze, scarpe non basse, alte il giusto, ma molto eleganti. Sopra un cappotto lungo, da togliere solo entrati in balera. Noi saremmo stati in casual.
Arrivai da loro dopo cena, verso le 20.45. Lei, docilissima, mi aspettava nell’ingresso, inginocchiata sempre nuda, ma questa volta con un reggicalze giallo e delle scarpine bianche. Notai che aveva già i capezzoli induriti. In sala, mentre M. serviva umilmente un amaro, chiesi se avevano trovato i vestiti richiesti. “M. abbiamo pensato che per la lezione di stasera usciremo… Visto che balli il liscio potremmo andare in balera, che ne dici?”. “Ma tu sai ballarlo? Perché Luigi non è capace…” rispose lei con umiltà. Tacqui senza risponderle, ma la mandai a vestire, quindi la feci sfilare davanti a noi… aveva scelto una minigonna ascellare rosa e una canottierina bianca… la coprii di complimenti. “Vedrai quanti ...