1. M’s story. Capitolo 4. In balera, per andare… all’università


    Data: 06/02/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu

    ... altri vorranno diventare tuoi morosi stasera”. Quando capì che con quei vestitini non avrebbe ballato con me, arrossì violentemente, ma non disse nulla. Cercavo di non forzarla, ma avevamo ormai passato il compimese e non volevo permetterle di rifiutarsi… Feci finta di nulla e continuai a parlare con Luigi del più e del meno… cercai però di tenerla calda stuzzicandola con palpatine davanti al suo lui… ma il massimo che feci fu di farla mettere un attimo a 90 gradi sul tavolo infilandole un ditone nel buchino del sedere. Sussultò, ma si lasciò fare tutto, il rossore calava ad ogni esercizio ed era sempre bagnatissima. Per farla definitivamente calmare la mandai in bagno al buio, a fare un po’ di esercizio mentale, questa volta pensando ai “fidanzati” che avrebbe avuto in balera. Approfittai di quei momenti da soli per tranquillizzare Luigi e spiegargli come ci saremmo mossi in balera. Quando uscì era rassegnata al gioco previsto ed era calma. Era pronta. Andammo con la loro macchina.
    
    Il nostro ingresso nella gigantesca sala non passò certo inosservato: la maggior parte delle donne presenti era più vecchia di M., con un’età media sui 35 anni. Gli uomini erano più numerosi delle donne; non mancavano ragazzi della nostra età. Insomma, anche se non era una velina per via dell’altezza, M. faceva buona concorrenza a tutte le presenti e decine di occhi ci seguirono invidiosi con lo sguardo. C’era tantissima gente ma Luigi aveva prenotato un posto. Nelle balere delle nostre parti, ...
    ... attorno alla pista si snodano tanti salottini aperti composti da divanetti disposti a semicerchio e un tavolino al centro. Ci arrivammo tenendo M. per mano entrambi, per umiliarla da subito, quasi fosse una ragazza con due fidanzati. M. capiva ma subiva, abbastanza serena. Luigi ordinò una bottiglia intera di whiskey e tre bicchieri. Le facemmo bere un paio di bicchierini per scioglierla, poi demmo corso al nostro piano e ci guardammo attorno. Davanti a noi la pista da ballo, a destra due coppie sui 40, a sinistra tre ragazzi un po’ più giovani di noi. Studenti universitari, quasi sicuramente, ma con gli occhi già incollati alle splendide gambe di M.: non avremmo fatto molta fatica.
    
    Era seduta e la minigonna era cortissima, al punto da scoprire un pezzetto di gluteo. Stava composta, sorrideva come le avevo raccomandato, guardava la gente ballare il valzer. La invitai ad alzarsi in piedi e seguire la musica accennando i movimenti del valzerino, da sola. Quindi, come d’accordo, fu Luigi a fare la prima mossa nei confronti dei tre, per aiutare M.: “Non sappiamo ballare il liscio, e la NOSTRA ragazza ne avrebbe VOGLIA”, disse rivolgendosi ai tre alla nostra sinistra. Aveva volutamente calcato la voce sulle parole “nostra” e “voglia”. Scattarono in piedi e il più audace si rivolse direttamente a M.: “sarei onorato se volesse concedermi questo ballo, signorina. Uno DEI SUOI FIDANZATI ci ha detto che potevamo sperare…”. Galante il tipo, però! M. si alzò. In pista, dopo un primo ...
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