1. Linda la nerd – Capitolo 7


    Data: 22/01/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... sei tu…
    
    Tommaso le prese una mano tra le sue. – Abbi pazienza, amore.
    
    Un sorriso le illuminò il viso e l’anima a quella parola. – Venerdì pomeriggio i miei non ci sono. – disse Linda. – L’appartamento è libero e… – lei si interruppe, arrossendo, ma fu semplice per lui capire cosa volesse aggiungere.
    
    Tommaso la baciò sulla fronte. – Troverò una scusa con Tania per non essere a casa mia ma nella tua.
    
    – Sì! – trillò la ragazza, abbracciandolo. – Faremo l’amore tutto il pomeriggio.
    
    Lui l’abbracciò a sua volta, e se si chiese se Linda fosse diventata anche lei una malata del sesso come Tania o se, dopo un periodo in cui non avesse voluto far altro che l’amore, avrebbe accettato anche attività in cui era consigliabile l’uso di abiti e magari all’aperto. Beh, avrebbe visto in futuro, e doveva ammettere che al momento anche lui non riusciva a pensare ad altro che dare piacere alla ragazza che sedeva accanto a lui.
    
    – Comunque, mi sa che qui ci sono già stato. – confessò lui, dopo che lei l’aveva liberato da suo abbraccio. Si guardò attorno, osservando i condomini. Per qualche motivo sembravano affliggerlo. – Forse…
    
    Linda lo guardò, senza dire nulla per qualche secondo, confusa.
    
    – Ah, – disse infine lui, ricordando, – qui abita… come si chiama… – Fece schioccare un paio di volte le dita di una mano, come se questo potesse richiamare alla memoria un nome. – Tipo…
    
    La ragazza lo guardò incuriosita. – Qui è pieno di gente che va e viene. Penso di conoscere un ...
    ... decimo delle famiglie che vivono nella zona. Ma era un tuo amico?
    
    Lui ricambiò lo sguardo. – Chi? Oh, per nulla. Era un coglione fatto e finito. Veniva a scuola con me, gli ultimi anni delle superiori. Credo l’abbiano bocciato a raffica.
    
    Lei fece una smorfia come se stesse guardando un ragno peloso intento a succhiare il sangue ad un pipistrello. – Ah, stai parlando di Mauro? Alto, magro, sorriso da idiota perennemente sul suo brutto muso? – Ad un accenno del ragazzo, che sembrò imitare l’espressione di Linda, lei confessò: – Mi mette i brividi, quello stronzo. – indicò uno dei condomini fuori dal finestrino. – Abita lì, non so in quale piano, ma è proprio davanti alla finestra della mia camera.
    
    Tommaso non disse nulla, ma nella sua mente compativa la ragazza: lui aveva dovuto passare due anni in classe con quell’idiota, e lo avevano segnato. Era violento, di una stupidità intellettiva e sociale che sembrava quasi ci si mettesse d’impegno per raggiungere livelli tanto eccelsi. Uno che, invece di studiare, avrebbe dovuto ricevere a sei anni una zappa ed un paio di ettari di terreno da dissodare: non avrebbe di certo potuto dare contributi alla razza umana in altra maniera.
    
    Il ragazzo fissò il condominio che la ragazza indicava. Sì, adesso ricordava che anche un suo compagno delle superiori, un giorno che erano passati nei pressi, gli aveva detto che Mauro abitava in quell’edificio. Forse era per quello che, in seguito, aveva sempre inconsciamente evitato quella zona ...
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