Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – prima parte
Data: 19/01/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu
... padrona, lei è davvero la migliore, padrona”. E lei, ridendo di gusto, disse: “ahha, che sfigato… mi ringrazi anche per una sega di 5 minuti… bene, sei sulla buona strada per diventare un ottimo zerbino, sono fiera di te! Comunque, per suggellare questa tua sottomissione mi sembra giusto che tu faccia un gesto esteriore di sottomissione”. Io chiesi: “cosa vuole che faccia, padrona?” Lei mi rispose: “Ora da bravo verginello, tu ti spogli del tutto in modo che io possa vedere il tuo pisellino tutto indurito per una strafiga come me, ti inginocchi e mi dai dieci bacetti per ogni piede, così ammetterai definitivamente quanto io sia superiore e tu nient’altro che uno sfigatello buono solo a farsi le seghe per il mio divertimento ahahah”. E io prontamente risposi: “come più desidera, padrona”. Mentre mi spogliavo lei mi guardava con aria soddisfatta, ma mi fece anche un sorriso molto angelico, quasi a volermi dire che, nonostante fosse la mia padrona che mi umiliava anche verbalmente, in fondo il nostro era un gioco e che mai mi avrebbe fatto del male od una cosa che potesse non piacermi. Dopo essermi spogliato mentre avevo anche un’erezione molto vistosa, la padrona Francesca mi disse: “mmm… ma guarda che bel pisellino che hai, non è nemmeno tanto piccolo, anche se per me e per molte ragazze forse ci vorrebbe qualcosina in più, chissà quanta voglia ha di provare il calore di una bella figa… vabbè, ma tanto a te non la dà nessuna, sfigatello, quindi comunque il problema non si pone ...
... aahhhah… dai, su, ora inginocchiati e bacia devotamente i miei piedi… 10 bacini a piedi, su, sfigatello…”. Io non me lo feci dire due volte e crollai ai suoi piedi a peso morto ed iniziai a baciare devotamente i suoi meravigliosi piedi smaltati di rosso in segno di sottomissione. Una volta finito, la padrona Francesca mi prese la testa, me la portò vicino alle sue meravigliose tette, molto dolcemente ed abbracciandomi affettuosamente, mi diede un altro bacetto sulla guancia e mi disse: “bravo, sfigatello… sono molto contenta e compiaciuta della tua devozione per una strafiga come me, sono davvero felice che tu abbia scelto di essere il mio schiavetto verginello”. Io, commosso e con una lacrima di felicità che mi scendeva sulla guancia, dissi: “grazie, padrona, grazie che mi ha scelto come suo zerbino personale”. Lei, vedendomi così emozionato, mi disse: “mi fa piacere che ti emozioni così, vuol dire che ami che io sia la tua padrona… lo prendo come un complimento! Comunque non ti preoccupare, ora ci sono io qui con te, sarò solo io la tua padrona, solo io potrò trattarti come lo sfigato che sei e ti proteggerò da tutte quelle stronzette che vorrebbero portarti via da me o vorranno provare ad umiliarti… tu sei solo MIO e di nessun’altra, così come è mio il potere di decidere quando e soprattutto se potrai avere la tua prima volta”. Io le risposi: “La amo, padrona, ma non come un fidanzato, ma come uno sfigatello come me ama la sua padrona, grazie di esserci”. Lei, continuando ...