Priapo e il sesso del diavolo
Data: 14/01/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... Che prodigio … Potnia impazzirà”
Imboccai il foro nella corteccia e, fatto ritorno sul pianoro, mi allontanai verso il sentiero maledetto, camminando all’indietro senza distogliere lo sguardo dal demone.
Per tutta la discesa contemplai il nuovo membro e, più volte, provai l’impulso di masturbarmi.
Alla fine del percorso recuperai gli abiti e, rivestitomi, corsi verso il villaggio.
Era notte fonda.
Scivolai dentro alla capanna e raggiunsi la mia donna nel letto di suo fratello.
“Amore”. Sussurrai scuotendola. “Svegliati … svegliati … Sono tornato”.
“Priapo …?”. La sua voce era ancora assonnata. “Dio mio, Priapo! Ti ho aspettata per due giorni! Credevo che ti fosse accaduto qualcosa … Quanto sono stata in pensiero! Mi sono sentita così in colpa …”.
“Due giorni?”. Esclamai incredulo. “Credevo di essere rimasto lassù solo per qualche ora …”.
“Oh, Priapo”. Disse lei scoppiando in lacrime.
“Potnia”. Proseguii cercando di confortarla. “Non piangere … Devi essere felice. Avevi ragione tu … Il demone Kmul e i suoi sette figli esistono e le storie su di loro sono tutte vere …”.
“Vuoi dire che …”.
“Si”. Risposi anticipandola. “È completamente cambiato … Guarda tu stessa … Toccalo …”.
“Cristo … è un miracolo! È … enorme … Fammelo provare …”.
E leccandosi le labbra mi diede le spalle e mi offrì la sua grossa vulva bagnata.
Avvicinai il cazzo alla vagina e la riempii completamente.
“Ah … Che bestia … sfondami, ti prego, sfondami!”.
Potnia ...
... gemeva come una troia ma il mio membro non era affatto eccitato.
Ripensai alle parole delle creature: "La tua virilità … dammi la tua virilità …".
Non capivo cosa stesse accadendo.
“Che c’è tesoro?” Mi chiese.
“Niente”. Replicai vago. “Forse sono solo stanco …"
Mi staccai amareggiato.
"Ti spiace se provo a farmi una doccia? Mi riprendo un po' e dopo, magari, possiamo ricominciare ...” Dissi sorridendo per nascondere la delusione.
Lei annuì comprensiva.
Non sembrava contrariata e anzi, mentre lasciavo la stanza, continuava a fissare il mio pene.
"La tua virilità … dammi la tua virilità …".
Aprii la porta del bagno.
“Oh …!” Esclamai sorpreso.
Il fratello di Potnia era in piedi davanti alla tazza. Aveva le mutande calate e, urinando, reggeva un membro lungo e nodoso.
“Priapo!”. Disse. “Sei tornato …”.
Annuii intontito e, sopraffatto da una sensazione di calore, cominciai a salivare.
“Stai bene?” Insistette lui.
Avvertii un moto di slancio verso quel palo bruno e una poderosa erezione si risvegliò nelle mutande.
Mi ricordai dell’ammonimento del demone: "Non devi farlo se ciò che desideri non è il fallo".
“Cazzo …!”. Pensai e, nello stesso istante, mi misi a quattro zampe e mi gettai ai piedi del ragazzo.
Lui mi fissò allibito.
“Ascolta”. Gli dissi in preda a una fortissima eccitazione. “Hai davvero un bel corpo … Ed io … Ho proprio bisogno di provarlo …!”.
E, approfittando del suo stupore, passai la lingua sopra agli ...