1. Priapo e il sesso del diavolo


    Data: 14/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... qualunque sacrificio!”.
    
    Lui sembrò soddisfatto.
    
    “Bene”. Gongolò. “Se è così la mia magia sarà a tua disposizione …”.
    
    Si voltò nella direzione del tronco.
    
    “I miei figli sono nella cavità di questa quercia”. Disse indicando un foro nella corteccia. “Puoi dedicarti a tutti loro o anche ad uno solo … se gli altri te lo consentiranno!” Aggiunse divertito.
    
    “Stai attento però”. Mi ammonì. “Non farlo se ciò che desideri non è il fallo”.
    
    “Oh è quello voglio … È proprio quello …”. Risposi sommessamente e, camminando all’indietro, senza distogliere lo sguardo, mi avvicinai all’apertura e scivolai dentro l’albero.
    
    Il ventre della quercia era caldo ed umido e la luce filtrava debole dalla sommità del tronco.
    
    Mi guardai intorno e studiai la superficie sulla quale ero atterrato.
    
    Era una pietra dura e liscia, il cui perimetro seguiva la circonferenza del legno.
    
    Un rivolo di latte scorreva ai bordi del masso.
    
    Mi chinai e, con la punta delle dita, toccai il liquido.
    
    La sua consistenza mi sorprese.
    
    “Sono le lacrime di Kmul …!” Pensai. “Dio mio … ma dove sono finito …?”
    
    Ritrassi la mano e balzai in piedi.
    
    “Ehi …” Sibilò una voce. “Ehi, uomo, parlo con te …”
    
    Mi voltai e, più volte, ruotai su me stesso alla ricerca della sorgente del suono.
    
    Non c’era nessuno.
    
    “Qui ...”. Insistette. “Quassù …”.
    
    Alzai gli occhi e lo sguardo si riempì di stupore.
    
    Disposti in ciclo per la larghezza del tronco i figli di Kmul mi fissavano inchiodati alla ...
    ... parete lignea.
    
    Erano completamente nudi e avevano le sembianze di giovani adolescenti.
    
    I corpi esili tralucevano dentro alla gola dell’albero e il loro inguine era piatto, come privo di sesso.
    
    Le creature si dimenavano in un movimento serpentesco e sbattevano le natiche contro la corteccia, impalando i retti su travi d’avorio.
    
    “Scegli me …”. Diceva uno.
    
    “No me … me!” Faceva eco l’altro.
    
    Ansimavano selvaggiamente e, facendo sussultare il ventre, protendevano le braccia nella mia direzione.
    
    Mi sembravano tutti identici.
    
    Ebbi timore della loro foga e, per un momento, pensai di varcare il foro e abbandonare quel luogo.
    
    Poi pensai alla promessa che mi aveva portato lì e, preso il coraggio a quattro mani, mi rivolsi al demone più distante.
    
    “Tu”. Dissi, puntando il dito indice nella sua direzione.
    
    Il giovane si staccò dalla trave e si librò in aria per atterrare sulla piattaforma.
    
    Mi guardò fisso negli occhi e, muovendosi con un equilibrio precario, si avvicinò al bordo del masso.
    
    “Cosa devo fare?”. Gli domandai.
    
    “Quello per cui sei venuto”. Rispose lui. “Devi solo scoparmi”.
    
    E, mentre parlava, si dispose a quattro zampe e mi offrì lo spettacolo delle sue natiche spalancate.
    
    “Ma … non so se sono in grado … non l’ho mai fatto”.
    
    “Oh ci riuscirai!” Mi disse. “Ci riuscirai di sicuro. Io sono esattamente quello che desideri … Avvicinati!”
    
    Obbedii e, tirando un sospiro profondo, raggiunsi la creatura.
    
    Il suo culo muscoloso era ...
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