1. Il Vecchio Torchio - Capitolo 2


    Data: 29/12/2019, Categorie: Incesti Autore: William Kasanova, Fonte: EroticiRacconti

    ... finita con lo scoprire che gusto ha il suo sperma. Ne sarei stata innamorata pure io, al pari di Sara con il suo?
    
    - Ah, cazzo… - sospiro, chiedendomi come farò a consumare tutto quel coso, mentre i due bambini continuano a schiamazzare correndo lungo la sala.
    
    Quel dannato panino sembra un mattone nel mio stomaco, qualcosa di simile a quanto doveva provare l’ufficiale della Nostromo quando lo xenomorfo stava per sfondargli lo sterno per uscire davanti al resto dell’equipaggio, mentre sono sulla spiaggia del lago di Garda a scattare foto al tramonto ormai prossimo. La fotocamera è montata sul treppiedi adagiato sui ciottoli lambiti dalle onde, inquadrando la montagna dietro la quale scomparirà tra pochi minuti il sole e la striscia luminosa che dardeggia sull’acqua; il suono del lago che scivola sulle rocce e si ritira mi sta facendo venire la rabbia, un suono viscido che continua con una ripetitività straziante per i miei nervi.
    
    Ho le mani sui fianchi, il telecomando che si muove tra le mie dita come la moneta di un prestigiatore mentre sbuffo. – Quanto manca, ancora? – domando per l’ennesima volta, lanciando prima un’occhiata al sole che sta per toccare il fianco della montagna, quindi mi volto a guardare di nuovo il bed & breakfast, quasi ad assicurarmi un’altra volta che non sia sfuggito, restando, invece, seminascosto da un paio di alberi, a quasi un chilometro da qui.
    
    Di nuovo mi assicuro che il sole non sia sceso troppo, e di nuovo riaccendo il piccolo ...
    ... display della fotocamera per accertarmi che le impostazioni siano corrette per uno scatto simile. Il filtro degradante è posizionato correttamente, con l’area più scura sul cielo e le montagne mentre quella più trasparente lascia passare i riflessi che si contorcono nei flutti.
    
    Torno a lanciare un’occhiata al Vecchio Torchio, trovandolo ancora adagiato sulla collina, indifferente a me, come un amante che finge di non volermi per far crescere in me un disagio che solo il calore del suo abbracciò può acquietare. Mi serve uno sforzo fisico ma soprattutto di volontà per smettere di distogliere lo sguardo, come se, allontanandolo da lì, potessi vedere gli incubi prendere forma attorno a me e ghermirmi, ma mi rendo conto che non è quello che mi circonda a infondermi dolore, ma è un senso di smarrimento che striscia nel mio petto ad opprimermi. Solo un attimo di lucidità mi permette di fermare la mano che si sta avvicinando al mio inguine di accarezzarmi mentre l’immagine di Luca che possiede in giardino Sara prende forma nella mia mente.
    
    Inspiro a fondo l’aria fresca che proviene dal lago mentre mi accorgo che la luce inizia a diminuire rispetto a qualche minuto prima. Spero non sia una nuvola che si sta ponendo davanti al sole ma, quando mi volto, con mia soddisfazione, scopro che lo stesso, in realtà, ha finalmente deciso di tramontare: una parte si sta ponendo dietro una qualche montagna, creando un bell’effetto di luce e ombra. Controllo un’ultima volta i settaggi della ...
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