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Nata schiava (IV parte)
Data: 19/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu
... strada, con i passanti che guardavano esterrefatti e Luca e mio cugino che guardavano ridendo. Luca, che era quattro anni più giovane della cugina, trovava particolarmente eccitanti i seni di Elisa che avevano i capezzoli di un rosa pallido e sensibilissimi. Passava ore intere a pizzicarli e costringeva la poveretta a trascorrere le giornate con le mollette sui capezzoli. A mio cugino invece piaceva l’odore della sua figa e spesso ci infilava le dita per poi annusarle; quando era seduto in poltrona ordinava ad Elisa di assumere pose da equilibrista per far si che la sua figa si venisse a trovare a pochi millimetri dal suo naso. E mentre lui annusava beato io dovevo accarezzargli il sesso con la bocca o con la punta delle mammelle mentre magari Luca ci frustava tutte e due. Tutte le mattine “Ginnastica”: ci portavano nude in giardino e li venivamo costretta a trottare per ore legate al collare con una lunga corda fissata ad un palo, alzando bene le gambe, con i polsi fissati dietro la schiena e tenendo in bocca un pezzo di legno. Luca e mio cugino si godevano lo spettacolo delle nostre mammelle e delle nostre natiche sobbalzanti seduti all’ombra: ad ogni cenno di rallentamento venivamo colpite con la frusta. Luca però non ritenne necessario che Elisa venisse forata e tatuata come me ...
... e neanche che parlasse di se stessa con la volgarità che era stata imposta a me e credo che anche in seguito Elisa non abbia mai raggiunto il livello di sottomissione della sottoscritta. Non so come sia finita tra Luca ed Elisa; per quanto mi riguarda venni trattata così duramente che quando fui riconsegnata al padrone egli si infuriò con mio cugino per le pessime condizione in cui mi trovò. Mio cugino ripartì e dopo circa un anno seppi che si era sposato negli Stati Uniti. Mi scrisse aveva fatto vedere alla moglie le mie foto e i dvd e che la stava addestrando ad essere una schiava come me. Non la invidiavo ma forse si. Da allora il mio padrone non mi imprestò più a nessuno. Ci volle quasi un mese perché i segni sul mio corpo sparissero completamente e riprendessi l’ottima forma di prima. Mi rimangono a ricordo di quell’esperienza due piccole cicatrici lasciate da mozziconi di sigaretta: una vicino al capezzolo di sinistra e l’altra sul pube, quasi sul clitoride. Rimasi a suo servizio per quattro anni poi gli affari gli andarono male e lui abbandonò l’Italia lasciandomi libera. Sia con il primo padrone che con i successivi avevo sempre ricevuto una piccola cifra mensile che non avevo mai avuto occasione di usare; quindi mi trovai un appartamentino e mi misi a cercare un impiego.