Nata schiava (IV parte)
Data: 19/12/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu
... l’ultimo incitamento mi rifilò un manrovescio sulla natica. Cominciammo a fare come ci era stato ordinato, benché Elisa dimostrasse un po’ di ribrezzo a baciare e toccare un’altra donna, mentre mio cugino ed il suo ci esploravano a turno il culo infilandoci le dita e ci schiaffeggiavano commentando oscenamente. Continuammo così a leccarci ed a essere esplorate, confrontate e colpite per tutto il lunghissimo pomeriggio. Poi verso sera io venni chiavata ed inculata da Luca mentre mio cugino scopava Elisa. Poi misero ad Elisa uno dei miei collari e ci portarono al guinzaglio fuori in giardino dove io potei esplicare i miei bisogni sotto gli occhi attenti di tutti e tre. Quando fu la volta di Elisa lei si vergogno e scoppio a piangere. Allora mio cugino le disse “Peggio per te! Ti terrai tutto dentro finche non imparerai a farlo a comando!…” Tornammo in casa e mi fu ordinato di rasare il sesso ad Elisa. Poi, soddisfatti del risultato, ci fecero vestire, io con il mio solito completino ed Elisa con una camicetta che dovette tenere sbottonata fino all’ombelico ed una gonna lunga abbottonata sul davanti solo per i primi due bottoni. Ad ogni passo si apriva a scoprire il sesso ormai rasato. Luca volle che applicassi alla mi figa le catenelle che la tenevano spalancata me non volle il campanello. Quindi uscimmo per andare a cena in un locale sul lago.
Durante la cena il cameriere non sapeva più se guardare le tette di Elisa ottimamente esposte e le sue cosce o le mie mammelle e la ...
... mia minigonna. Luca disse “Elisa, dovresti tenere anche tu la gambe aperte… Guarda Tina com’è brava…” Allora mio cugino rincarò la dose: “Anzi Elisa, alzati la gonna e siediti direttamente sulla sedia con il culetto nudo!” Lei obbedì un po’ esitante e allargando le gambe; quando toccò il sedile freddo lanciò un gemito che non sfuggì al cameriere che non si perdeva una mossa.
Finimmo la cena che nel locale eravamo rimasti solamente noi; allora ci fu ordinato di scoprire le mammelle e di chiedere al povero cameriere di toccarcele e di decidere quali fossero più di suo gusto. Lui toccò e soppesò a lungo poi affermò che le mie gli sembravano migliori. Mio cugino allora disse, a voce alte perché sentisse bene anche il cameriere “Beh Elisa, hai perso e questo vuol dire che riceverai 10 colpi di frusta sulla figa! Contenta?” Siccome lei non rispondeva mio cugino le infilò una mano nello spacco della gonna ed afferratole le labbra del sesso cominciò a torcerle dicendo “Rispondi puttana…” Fino a quando lei, con le lacrime agli occhi disse “S…Si… V…Va b…Bene….”
Usciti dal ristorante vollero che ci spogliassimo completamente; fortunatamente era abbastanza tardi ed in giro c’era poca gente. Ci applicarono i guinzagli e ci portarono in giro così, due giovani cagne nude al guinzaglio di due ragazzi ancora più giovani ed io con la figa spalancata dalle catenelle, per una passeggiata sul lungo lago, fermandoci spesso mentre loro, fumando, commentavano ridendo le differenze fisiche tra ...