Nata schiava (IV parte)
Data: 19/12/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu
... dolore tende a diminuire, così che provvederemo subito a frustarti. Sono stato chiaro?” “Si signore….”
Da quel giorno in casa dovevo occuparmi delle faccende domestiche nuda, con addosso solamente delle scarpe con il tacco a spillo altissimo, un grembiulino di pizzo bianco da cameriera che però non mi copriva la figa tanto era corto e, capriccio del padrone, una crestina bianca in testa. Il campanellino sempre appeso alla figa ed il collare. Quando i capelli cominciarono a ricrescermi mi fu ordinato di portarli raccolti sulla nuca. Sembravo proprio una di quelle camerierine sexy di certe riviste pornografiche. Il padrone teneva particolarmente alla forma e quindi dovevo essere sempre perfettamente truccata e la mattina quando gli portavo il caffè a letto m’ispezionava il trucco, l’abbigliamento e la pulizia della figa e del culo. Quando uscivo, con lui o sola, potevo vestire in maniere normale ma sempre con gonne, non più cortissime, camicette e giacche, restando però sempre nuda sotto. Non mi applicò i pesi agli anelli sulla figa, come credevo, anche se spesso mi faceva applicare le catenelle per tenerla spalancata. Stava molto tempo solo con me e mi usava spesso in tutti i modi ma non mi prestò mai ad altri che non fossero la cugina o il cognato o il mio primo padrone. Le volte che riceveva amici o altre donne mi mandava in camera mia dove dovevo restare fino a quando, salutati gli ospiti, mi chiamava per pulire la casa. Era una vita quasi tranquilla se non per il ...
... fatto, che confesso mi pesava moltissimo, che dovevo dirgli ogni uno o due giorni “…Signore… Dovrei essere frustata sulla figa per favore,…. perché il dolore è diminuito…” Lui personalmente si occupava di colpirmi e, mi disse, la cosa lo divertiva molto. Smetteva solamente quando il colore ed il gonfiore delle labbra erano di suo gradimento. Mi permetteva di masturbarmi e di godere ma solo davanti a lui e dovevo chiederlo sottomessa.
Andavo ancora a fare visite di controllo dall’amico medico che avevo conosciuto con il primo padrone; sarebbe stato complicato dover spiegare tutto ad un nuovo medico e poi era bravo. Purtroppo fu tramite lui che mio cugino, tornato dall’estero per le nozze di mia cugina, mi rintracciò. Naturalmente, benché i rapporti con mia cugina non fossero mai più ripresi, non poteva non invitarmi senza creare delle perplessità in famiglia. Così mio cugino venne a prendermi, conobbe il padrone e parlò a lungo con lui, apprezzò la mia forma fisica e l’abbigliamento. Quando il padrone si convinse che era veramente mio cugino e che era al corrente del mio stato mi affidò a lui per le due settimane successive che coincidevano con il periodo che mio cugino si fermava in Italia. Per partire con lui dovetti riutilizzare un vecchio completino con gonnellina cortissima plissettata e giacchina. Non mi chiuse con il lucchetto e come sempre appena l’auto partì cominciò a esplorarmi la figa facendomi domande su tutto quello che mi era successo nell’anno in cui non mi aveva ...