Noche loca (edm.22) - Racconti Erotici

Noche loca (edm.22)

... parecchio e che al mercoledì sera le disco sono quasi tutte chiuse, penso sia meglio un posto dove possiamo prima mangiare e poi ballare”

“Sono d’accordo”

“Fammi pensare. Ecco potremmo andare o al “redcharlie” che è un discopub più invernale, ma ha anche un piccolo giardino all’aperto; oppure.. alla “sierra”: è un po' più lontano, è un ristobar stile messicano che ha, praticamente attaccata, una piccola disco di quelle vecchio stile con la pista circolare in mezzo al locale; fanno delle fantastiche tequile boom boom!”

“Io voto per la sierra!”

“ok capo. Prenoto io una formula all inclusive, cena più disco, e gli dico che siamo gente matura che vuole festeggiare l’esame. A proposito: direi di invitare un bel po' di gente, è da tanto che non usciamo in gruppo! Magari anche le tipe, tanto loro l’esame devono ancora darlo e dopo la cena se ne tornano a casa, mentre noi facciamo le ore piccole”

“Fantastico!”

“Bene, allora dico ad Andrea e alle ragazze di spargere la voce, magari anche alla Giulia!”

“E’ un po' che non la vedo: mi sembra una buona idea!”

“Ehi capo! Mai perdere di vista le buone frequentazioni soprattutto quando si tratta di un gran pezzo di figa come lei!”

“Sei sempre il solito! Ci vediamo questa sera alla “sierra”: organizza tutto per bene, mi raccomando!”

Quando, alle 19.30 Eugène, suonò al campanello di casa ero già pronto da un pezzo.

Per l’occasione mi ero vestito con i pezzi migliori del mio ridotto guardaroba: certo, sul ...

... piano estetico, non potevo competere con i ragazzi, però guardando l’immagine riflessa nello specchio del corridoio, con il pantalone verde dalle grandi tasche laterali come si usava allora e la camicia estiva a quadretti bianchi e verdi, i capelli pettinati a destra in modo che il ciuffo castano chiaro sporgesse appena un pochino dalla fronte, mi percepii, non dico bello, ma quasi carino decisamente si.

Anche mamma che, solitamente non era granché prodiga al riguardo, fece i complimenti mentre ero sull’uscio di casa: “Stai proprio bene Fabio mio, sarà l’euforia a renderti così bello oggi!”

“Grazie mamma, ti voglio bene”

Raggiante, corsi verso l’audi rossa di Eugène che, a motore acceso, era ferma in strada davanti al cancello: il mio amico, più intrigante che mai, aspettava in piedi al di fuori del lato guida con il gomito appoggiato sul tettuccio.

“Ciao, sei pronto per la tua festa?”

“Per la vostra festa vorrai dire..” le parole si bloccarono in gola quando vidi seduta al posto del passeggero Giulia: era molto carina, lunghi capelli neri le incorniciavano il viso, esaltando il verde smeraldino e scintillante dei suo occhi, il trucco leggero contrastava col rossetto scurissimo delle labbra contribuendo a darle un’immagine sensuale e, al tempo stesso, fragile.

L’espressione che assunsi doveva essere davvero sbigottita al punto da indurre il mio amico ad aggiungere: “Su! Oggi abbiamo ospiti, non sei contento che ci saranno tanti amici alla festa per il nostro ...