1. Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – sesta parte


    Data: 04/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sensazioni Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu

    ... altrettanto bene il mio lavoro con annessi complimenti della mia padrona. Finito di fare questo le feci asciugare lo smalto, soffiando sia sulle unghie dei piedi che su quelle delle mani. La padrona Francesca fu molto soddisfatta del lavoro da me fatto e mi disse: “mmm… davvero bravo, sfigato, davvero bravo… mi hai sistemata proprio a dovere per la mia scopata di stasera. Continua così e vedrai che ci sarà un premio speciale per te stasera…”. Disse questo facendo l’occhiolino. Non so cosa mi avrebbe concesso come premo, ma non mi importava, ciò che più mi premeva era il suo piacere, tanto il mio al di là delle seghe non sarebbe mai andato. Poi disse lei: “bene, schiavetto… adesso dobbiamo scegliere i vestiti e poi andiamo in doccia e mi aiuti a fare i miei esercizi di riscaldamento pre scopata”. Per quanto riguarda i vestiti, suggerii alla mia padrona di bissare l’outfit dell’altra volta, quindi perizoma leopardato, jeans blu scuro attillati, maglietta bianca scollata senza reggiseno e sandali con i tacchi. Lei approvò… d’altronde se erano andati bene la prima volta, sarebbero andati bene anche la seconda. Poi andammo in doccia e ovviamente la aiutai ad insaponarsi, evitando accuratamente di toccarle il culo e le tette, e poi feci finta di scoparla per 10 minuti mentre urlava il nome del suo futuro fidanzato. Inutile dire che questa parte per me resta sempre una tortura. Un conto è non poter scopare la ragazza che ti piace, perché non vuol dartela, un conto è fare finta di ...
    ... scoparla con una gabbietta di castità mentre urla il nome del suo amante e tu sei vergine a 26 anni. Francesca su certe cose sapeva veramente essere sadica, ma, come sempre, a me non importava: io, in fondo, ero nato per questo. Finito di fare queste cose in doccia, uscimmo e le misi l’accappatoio e si asciugò, cosa che feci pure io. Dopo esserci vestiti, la accompagnai dal parrucchiere alle 17:00 e anche lì ci mise un’ora, mentre io la aspettavo in macchina. Uscì di lì con una chioma nera fantastica… sarebbe stata davvero irresistibile per il suo amante. Poi tornammo a casa e la aiutai a vestirsi con il suo classico outfit… da quella camera da letto ne uscii una dea. Più la vedevo e più mi rendevo conto del perché Marco se la sarebbe scopata e lei si sarebbe fidanzata con lui ed io sarei rimasto a farle da zerbino ed a sperare di farmi le seghe mentre lei mi mostrava le tette. Io la guardai imbambolato e con la bocca aperta… lei se ne accorse e mi disse: “ehi, tutto bene? Sembra sia la prima volta che tu mi vedi così, sfigatello… capisco che tu non sia abituato alla vista di una strafiga come me, ma almeno mantieni un po’ di contegno ahahah”. Io le dissi: “scusi, padrona… è che sa… lei è veramente… bella vestita così”. Mi disse: “ma quale scusa, schiavetto? Anzi, mi fa piacere che mi guardi così… vuol dire che sono proprio gnocca vestita così… va bene che alla fine sarà Marco a godersi tutto il resto, ma guardare non costa niente… beh, nel tuo caso, potrebbe farti male anche ...
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