Sottopassaggio
Data: 04/12/2019,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Masturbazione
Autore: Michela84, Fonte: xHamster
Paola e Valeria, dopo aver raccolto le loro cose sulla spiaggia, si erano incamminate verso il sottopassaggio.
A Paola non piaceva passare lì, perché era buio, sporco e c'era sempre odore di piscio, ma l'alternativa era camminare per più di un chilometro sulla spiaggia, traversare la ferrovia al passaggio a livello, immancabilmente chiuso, e poi tornare indietro per un altro chilometro sulla litoranea.
Stava facendo buio e volevano sbrigarsi a tornare a casa.
Paola era alta, magra ed aveva fermato i suoi lunghi capelli scuri, ancora bagnati, con una pinza di plastica.
La sua amica Valeria era esattamente l'opposto: capelli biondi a caschetto, piccola di statura ma ben proporzionata e decisamente formosa.
Paola aveva mandato qualche maledizione al comune che non sostituiva le lampadine nel sottopassaggio e poi aveva preso un respiro profondo prima di inoltrarsi nel tunnel buio.
Se camminava veloce forse riusciva a fare tutto il tragitto in apnea e risparmiarsi la puzza disgustosa, dovuta alla maleducazione di tanta gente che non aveva il buon gusto di pazientare fino a casa, per farla.
La sua amica, evidentemente meno disturbata dal cattivo odore stava continuando a parlare.
In ogni caso entrambe erano tranquille ed un po' distratte.
D'altra parte non c'era nessun motivo di apprensione, visto che avevano usato il sottopassaggio un mucchio di volte.
Così non si erano accorte che, nel punto più buio, c'erano alcune persone appostate da un po' di ...
... tempo.
Paola aveva capito che qualcosa non andava quando Valeria si era interrotta di colpo, lasciando l'ultima parola a metà e terminando il discorso con uno strano mugolio.
Subito dopo si era sentita spingere contro la parete umida del sottopassaggio, mentre qualcuno le calava qualcosa sulla testa.
Poi era stata trascinata fuori, dall'altra parte del tunnel, dove passava la litoranea, tra grida e spinte di quello che sembrava un gruppetto nutrito di persone.
L'affare che le avevano messo in testa, probabilmente un sacchetto di stoffa nera, poi chiuso con un laccio, le impediva di vedere cosa stava accadendo intorno a loro.
Paola sentiva il rumore di un motore diesel e quando le fecero salire un gradino, capì che la stavano caricando su un furgone per portarla chissà dove.
Fu un viaggio spiacevole, pigiata in mezzo a tante persone che la tastavano e la palpavano dappertutto.
Anche i discorsi che facevano erano poco tranquillizzanti.
“quella mora c'ha poche tette, però … senti che culo”
“perché quello della biondina ti ha fatto qualcosa?”
Aveva riconosciuto il forte accento dialettale degli indigeni.
Loro, i giovani villeggianti, ricchi, di buona famiglia e provenienti dalla città, avevano coniato questo nomignolo, ironico e sarcastico, per i ragazzi del luogo, molto più semplici e rozzi rispetto a loro.
I rapporti tra i due gruppi erano sempre stati molto scarsi e poco amichevoli, anche se, a parte qualche sgraffio ad un paio di motorini ed ...