1. In tempi di quarantena conto le pecorine per dormire (la mia prima volta da attivo e il piccolo buddah)


    Data: 16/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Frivolousb, Fonte: Annunci69

    ... coccolarci, più o meno. Io sentivo un fastidioso presagio, come una lama sospesa sopra la mia testa. Lui mi confessò che pochi giorni prima si era scopato una giovane passiva, bionda e carina, un parrucchiere. Ecco, e lui doveva essere quello super-fedele, no?
    
    Ancora un po’ di chiacchiere poi la lama crollò sopra il mio povero e sguarnito collo, mi decapitò. Lui insensibilmente sentenziò:_ Alla fine fra noi non potrà mai funzionare…la distanza… e poi tu sicuramente metteresti le corna a me e io a te…alla fine non ti vorrai mica fidanzare a soli vent’anni?!
    
    Non solo mi decapitò, ma sentii chiaramente il mio cuore crepitare, il rumore sinistro della rottura. Nonostante tutto rimasi per molto in quella cabina con lui, lui che a un certo punto si addormentò. Rimasi per un po’ a osservarlo dormire, era una così carina da fare. Poi la mia attenzione fu focalizzata dal porno che trasmettevano dal micromonitor in cabina. Nel film c'era un bellissimo uomo nero che ce l’aveva talmente lungo da riuscire a succhiarselo da solo, semplicemente rimanendo seduto su un muretto. Non potevo più resistere. Dovevo uscire immediatamente da lì, tanto ormai Ale l’ avevo perso. Mi irretì un altro Ale, sempre lì in sauna. Un altro sconosciuto di nome, casualmente, Ale che si occupò, interamente, e finalmente di me. Iniziò a leccarmi i piedi, le gambe…mi fece il pompino migliore di sempre!
    
    Quando giunsi agli spogliatoi vidi il “mio” Ale che, già completamente rivestito, si stava asciugando i ...
    ... capelli, ormai quasi pronto per andarsene. Mi palesai di fronte a lui, iniziai a piagnucolare qualcosa sul fatto che dovesse portarmi fuori a cena. Lui ormai completamente disinteressato a me mi disse che sarebbe andato all’ After, e avrebbe mangiato qualcosa lì, e che se volevo avrei potuto recarmi là con lui.
    
    Andammo al vicino After, ma ci perdemmo subito di vista. Giù all’ Xclub non lo vidi neanche più perché troppo impegnato a farmi leccare le ferite (e non solo quelle!) da chiunque volesse scoparmi.
    
    Il mattino dopo mi precipitai al binario dal quale doveva partire il treno per La Spezia. Lui ovviamente era lì, in partenza, non ricordo più cosa gli dissi, tanto non aveva più nessuna importanza.
    
    Ormai a luglio finito persi pure la mia “verginità uccellare”. Successe in un altro cruising bar, anche esso non così distante dalla stazione Centrale. Avevo una sciocca paura di sverginarmi l’uccello. Forse perché quell’ idiota di Ale mi aveva detto che probabilmente la prima volta mi avrebbe fatto male, mi si sarebbe rotto il filetto, avrei potuto anche perdere sangue. Inoltre io volevo essere solo passiva, pensavo fosse la mia vera natura. Più di una volta, nel pieno turbinio di un'orgia mi ero tirato indietro, di fronte a culi disponibilissimi, e a mani che me lo afferravano perché volevano infilarlo in certi retro-anfratti.
    
    Quella sera, invece, mentre un coglione che avevo rimorchiato poco prima, mi infilai dentro la dark più buia, quella che stava sotto il cinema ...
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