1. Chi sono le brave ragazze?


    Data: 10/11/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Dorotea, Fonte: RaccontiMilu

    Chi sono le brave ragazze? Quelle che sulla metro che cedono il posto all’anziano? Oppure quelle che abbassano lo sguardo sorridendo debolmente quando ti scoprono mentre le stai osservando? Oppure ancora quelle dal corpo filiforme e la faccia pulita che programmano ogni minimo evento, anche l’ora precisa in cui stendersi la crema sul viso prima di andare a letto? No, forse sono quelle che non saltano una lezione all’università perché i genitori hanno fatto sacrifici per farle studiare e che se escono con le amiche preferiscono bere bibite piuttosto che alcol. Beh… io la laurea l’ho conseguita con il massimo dei voti, cedo il posto sui mezzi pubblici, so tenermi in forma e … e basta… perché 2 volte su 3 la crema viso resta nel suo barattolo e se qualcuno mi fissa… io faccio altrettanto.
    
    Ok. Non sono una brava ragazza, ma solo perché mi piace fare festa e scopare significa che debbo essere cattiva, no? Forse… o forse…
    
    Ho superato da poco i trent’anni, capelli rossi, occhi verdi (non sono tinta ne porto le lenti a contatto), un culo a mandolino ed una terza abbondante. Dopo la laurea ho iniziato a lavorare nel mondo della finanza ed oggi mi ritrovo sposata con il mio lavoro, che mi tiene occupata gran parte del giorno e della notte. Già. Non ci crederete mai, ma i migliori affari si concludono dopo le 18. Un aperitivo, una cena… un dopo cena nel mio fantastico appartamento nel centro di Milano, ed il contratto a cinque o sei zeri è concluso. Adoro il mio lavoro e adoro ...
    ... gli uomini. In azienda mi ritengono una stacanovista oltre ad una gran figa. Alcuni hanno paura di me, altri sbavano, altri ancora ci provano, ma non sputo nel piatto in cui mangio, quindi ho sempre tenuto le gambe ben strette fino a che un giorno non sono andata nell’ufficio contabilità. Chiariamo, quando entro a lavoro dopo aver salutato Franco, la guardia all’ingresso, prendo l’ascensore e salgo al settimo (ed ultimo) piano, dove ci sono gli uffici dei dirigenti. Ignoravo cosa ci fosse dal primo al sesto fino a che una mattina non sono stata chiamata da uno dei contabili del terzo piano. Qualcosa non tornava sul mio ultimo rimborso spese. Abbastanza scocciata ero scesa fino all’ufficio del “collega” e quando lo vidi, beh, di primo acchito pensai che fosse uno sfigato. Vestiva un paio di jeans classico, scarpe comode di pelle, una camicia ben stirata a righe azzurre, un maglioncino di cashmire blu dal cui scollo si intravedeva una cravatta dello stesso tono. Capelli corti castani, con un taglio sfumato, militare, il cui ciuffo era disciplinato da uno strato di gel. Aveva occhi azzurri ed un sorriso gentile ed affabile. Fisicamente non era messo male, anzi. Quando si voltò per richiudere la porta gli guardai il culo ed era decisamente notevole. E’ da lì che iniziai a puntarlo. Portava un orologio sportivo e, la fede. Un uomo sposato dunque. Interessante.
    
    ♦ “Quindi cosa non ti torna del mio rimborso….? Sei nuovo? Perchè non ti ho mai visto” chiesi con voce curiosa e tono ...
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