1. La sconosciuta del bus


    Data: 06/11/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... avanzare non avendo io la possibilità di indietreggiare, ma lei non lo fa e la sento premere maggiormente con il sedere come a sentire meglio cosa ci sia tra i suoi glutei. Quando ne è sicura, la ragazza si allontana quel poco che basta affinché lo possa mettere meglio e lei possa sentirlo sfregare cosa che facilito spingendo con una certa forza sui glutei. Che situazione! Resto esterrefatto perché per due anni ha mi ha mai detto una parola ed ora come sempre, senza nemmeno un ciao, ci ritroviamo uno contro l’altro in una situazione surreale. Avrei intenzione di avvicinarmi al suo orecchio e sussurrarle qualcosa, ma non so che cosa. Potrei prenderla per i fianchi, potrei toccarla con le mie mani o potrei solamente muovermi anche io con il bacino e sprofondare nuovamente tra le sue chiappe premendolo con forza in cerca di un po’ di sollievo a questa specie di tortura, ma neanche stavolta non mi viene niente da fare. Ma non riesco a fare niente di tutto questo e la sua fermata, tre prima della mia, è ormai arrivata. Penso con terrore al momento in cui si allontanerà e resterò lì con la protuberanza nei pantaloni. Quando si stacca da me la vedo abbassare lo sguardo e guardare, con una occhiata non tanto fugace, la mia chiara erezione che deforma i pantaloni e senza salutarmi si dirige verso l’uscita facendosi strada tra i presenti. Il giorno seguente fortunatamente la calca non è stata eccessiva ed ho trovato posto a sedere però ho pensato di variare qualcosa rispetto alla ...
    ... solita routine, invece di sedermi vicino il finestrino scelgo il sedile lato corridoio in modo che se lei vuole sedersi sarà costretta a parlarmi. L’autobus parte ed arriva alla solita fermata, la vedo salire, mi cerca con lo sguardo e quando mi individua vedo il suo stupore negli occhi, si avvicina continuando a fissarmi e, dopo aver constatato che il posto al mio fianco è libero, ha qualche istante d titubanza mentre l’autobus ha ripreso la sua corsa. Lei resta ferma e non si avvicina pur guardandomi ma infine si decide ed una volta avvicinatasi sposto il mio zaino per farle capire che il posto è libero ma per farla passare non mi sollevo e ne mi sposto per farle spazio, resto seduto. Le leggo negli occhi un qualcosa di indefinito che non so interpretare e poi accade qualcosa che non mi aspettavo. Quella ragazza si aggrappa al sedile di fronte a me, mi passa sopra, quasi mi scavalca, e mentre i suoi polpacci strusciano sulle mie gambe, con il sedere mi passa sul viso quasi sfregandosi sopra per farmi sentire il suo profumo ma anche per darmi un chiaro segnale. Scavalcandomi per arrivare a sedersi i suoi jeans si abbassano un po’ di più mostrando nitidamente la parte posteriore del suo perizoma, composto da un sottile filino nero che collega due pezzi di stoffa scavando un LEGGERO solco sui fianchi. Quando finalmente si siede, complice l’azione ed il fugace panorama, non riesco a non rivolgerle uno sguardo più invadente del solito, Tanto che anche lei rivolge il suo verso di me ...
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