1. La sconosciuta del bus


    Data: 06/11/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Sono anni che utilizzo sempre lo stesso bus, sempre alla stessa ora, la mattina per andare ed il pomeriggio per tornare a casa. Quel vai e torna è una parte della giornata che sfugge perché ho le cuffie con cui ascolto musica che maschera tutto ciò che mi circonda inoltre tengo gli occhi quasi sempre chiusi o rivolti al grosso vetro da cui vedo i paesaggi scorrere. Tengo gli occhi rivolti all’esterno soprattutto durante il ritorno e guardo come un ebete la città frenetica, le auto incolonnate, i motorini che sfrecciano come pirati, le strade extra urbane meno affollate ed infine le piccole strade provinciali immerse tra i boschi pieni di natura verde. Nel viaggio di ritorno non sempre trovo posto a sedere e, come in un grosso carro di buoi, mi tocca stare in piedi nel corridoio centrale fino a quando la maggior parte delle persone non scende alle prime fermate. Solo allora, cerco dei sedili liberi dove accomodarmi. Il fatto che scelga una coppia di sedili è per un motivo, anzi, per una persona che fondamentalmente è una sconosciuta perché non ci siamo mai parlati eppure viene sempre a sedersi al mio fianco. Quasi come se gli altri pendolari lo sapessero non occupano mai il sedile accanto al mio perché sale lei dopo poche fermate. La sua figura è sempre ordinata, è sempre silenziosa, ha i capelli a caschetto e immancabilmente si dirige sicura verso di me e, come per un tacito accordo, appena la vedo sposto il mio zaino poggiato sul sedile libero. Tra di noi non c’è un ciao, ...
    ... non un cenno, assolutamente niente. Lei quasi sempre indossa jeans a vita bassa da cui sovente si intravede il bordo di mutandine arricchite da bordi in pizzo, d’inverno indossa maglioni, nelle stagioni calde magliette sempre attillate come a voler mettere in mostra il suo generoso e magnifico seno ma senza mai mostrarlo bene perché non usa indossare indumenti con ampie scollature. Lei ha un piccolo piercing vicino al naso, ho notato che indossa non più di tre tipi di orecchini, il suo profumo è leggerissimo ed il trucco mai esagerato. È una figura che passa quasi inosservata agli occhi distratti dei passeggeri. In quasi due anni di questa routine, in cui non ha mai tirato fuori un giornale o un libro da leggere se non qualche fugace occhiata al cellulare, è sempre rimasta composta e con lo sguardo fisso al sedile di fronte. Nei giorni in cui il bus è talmente pieno da dover stare in piedi a causa degli scolari rientranti a casa, quando sale sul bus capita quasi sempre che mi cerchi con lo sguardo e, se il caso lo rende possibile, mano a mano che la gente scende, si avvicinava sempre più a me. A tutt’oggi non mi capacito di questo silenzio durato così tanto, eppure una parola oppure un gesto nei miei confronti potrebbe fare comodo ad entrambi. Però un giorno, c’è stata la svolta. È piena estate, i passeggeri dell’autobus sono accalcati, stretti uno contro l’altro a scambiarsi controvoglia sudori ed odori, quando lei sale. Con lo sguardo mi cerca, mi trova e contrariamente al ...
«1234...8»