1. La Schiava Figa - cap. 1


    Data: 31/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... scappare.
    
    “Quando me la fai scopare sul serio?” L'abbrancò da dietro stringendola ai seni e le fece sentire il pacco duro contro il culetto.
    
    Le avevo fatto mettere gli slippini arancioni, quelli della nostra crociera dell'anno prima. Mi prese un brivido vedere quella manona callosa cercarle la fighetta sotto.
    
    “Portatela in camera.” Dissi.
    
    Io attesi sotto. Steso sulla sdraio, cercavo di carpire i gemiti di Luna fra i tonfi e le cazzate che urlava Kostas.
    
    “Minchia se merita!” Disse rubandomi una birra e poi mi insegnò come si dovevano chiavare le fighe come la mia troietta.
    
    Luna ci ha raggiunti dopo dieci minuti, i capelli docciati ed un pareo annodato ai seni. Non guardava Kostas, è venuta da me e si è seduta sul bordo della mia sdraio. “Ma come cazzo fai a resistere? Guardala, io sono già pronto ad un secondo giro!”
    
    Interrogai gli occhi di Luna e le diedi una pacca sulla natica. “Ora dobbiamo cambiarci,” dissi “Usciamo a cercare un ristorante.”
    
    “Vi posso aspettare?”
    
    Luna bevve un poco della mia birra e si rialzò. Lentamente rientrò in casa.
    
    “Sì, aspettaci stanotte.”
    
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    “Come ti sembro?” Mi domanda.
    
    È luminosa. È alla porta della cucina, appoggiata allo stipite. Ha raccolto i capelli in cima alla nuca e la coda le scende sulla spalla incorniciandole il volto pulito, con gli occhi appena svegliati; sembra una ragazza che deve correre di mattina presto al liceo, invece è una puttana appena ...
    ... uscita da una gang coi marines.
    
    Indossa una camicetta celeste, tirata sui seni e svolazzante sulle cosce nude, e nient'altro.
    
    “Sei uno schianto, piccola mia!” Ancora non mi capacito che questa monella superfiga sia la mia donna. L'abbraccio da dietro e la penetro in figa senza scoparla, solo per possederla. “Chi ti tromba stanotte?”
    
    Luna ribalta indietro la testa per mordermi le labbra. “Scusami, mi Romeo, devo lavorare anche stanotte, viene Takashi... ma lui quasi non mi tocca.”
    
    È un feticista, un fotografo amante dello shibari.
    
    “Ti annoierai allora.” Invidio il giapponese che riesce ad esaltare la bellezza di Luna come nessun altro. Le immagini di lei annodata in decine di giri di corda e sospesa al soffitto sono spettacolari.
    
    “È arrivata la cena?”
    
    “Sì, ma proprio stasera dovevi ordinare giapponese?”
    
    Luna ride: “Devo immedesimarmi per stanotte.”
    
    Spingo con una botta che la fa trasalire. “Domani mattina devi passare in ufficio. Ti vuole.”
    
    “Ancora?!?” Cerca di sfilarsi via, ma io la trattengo per i fianchi e mi ci rificco sbattendo contro le morbide natiche.
    
    Si calma: “Lo sai amore, io ci vengo, ma devi saperlo: non serve! Lo dico per te, sono due anni ormai e nemmeno una promozione, quello ti prende per...”
    
    “Devi venire, mi ha dato le ferie per Rio.” La sbatto contro la porta. Le stropiccio la camicetta sui seno e le carezzo i capelli lisci: “Sei stata fantastica coi marines.”
    
    “Scopami, bastardo.” 
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