La Schiava Figa - cap. 1
Data: 31/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti
... continuamente piccoli difetti da correggere ed imprecisioni da esaltare: ora il labbro superiore, ora gli zigomi... e le natiche da alzare, la pelle invecchiata, le cosce da snellire un poco, l'epilazione intima, i capezzoli, le guance, il nodo dell'ombelico, la vagina... Ogni volta è più felice ed insoddisfatta allo stesso tempo. E non si preoccupa di quanto costino tutti questi trattamenti ed interventi nelle cliniche più lussuose: se li paga da sola lavorando.
Sa che io non potrei; ho rotto con la mia famiglia per via della puttanella che mi sono portato in casa e vedo solo le briciole della ricchezza di mio padre.
Me ne ha parlato due anni fa, in camera. “Devo farlo, non vedi?, è un intervento indispensabile, altrimenti mi ritrovo una pelle da vecchia.”
“Sì, okay, ma questo costa una sassata!”
“... potrei lavorare, no? Lo facciamo già per gioco, cosa cambierebbe?”
L'amo.
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Odio il lavoro, è il peso della mia vita, e quando sento la navetta rallentare quasi impercettibilmente è il momento più bello della giornata: attendo che s'arresti del tutto ed esco leggero dall'Hyperloop. La giornata è finita!
Attorno a me la campagna della Toscana con i nuvoloni bianchi dietro le colline: ancora dieci minuti di curve nella mia silenziosa auto elettrica e sarò a casa, da Luna. In questi minuti di silenzio mi pare d'avere tutto dalla vita.
Provo una punta d'invidia per i privilegi dei militari: ci sono ancora i due starfighters sul prato. A me, comune ...
... mortale, non è permesso possederne e mi tocca usare i mezzi pubblici anche per andare a lavorare a Roma, mentre il generale si sposta addirittura con la scorta.
Lo trovo a bordo piscina, con indosso un mio accappatoio. “Sono già le sei?, Occazzo!!! Non m'ero reso conto...” Inspira profondamente osservando gli ulivi. “Certo che sei da invidiare ragazzo mio! Tu hai tutto! Una moglie bellissima e una villa fantastica.”
“La casa non è mia, è dei miei.” Specifico, ma sicuramente il generale sa già tutto di noi. “Le preparo un drink? Luna non c'è?”
“No no, devo correre subito a Brest. Ragazzi, quarantacinque secondi e si parte.” Ordina al chip nel polso.
S'infila pantaloni e camicia mentre cinque marines, a torso nudo e col resto della divisa in mano, escono dalla porta a vetri e si dirigono di corsa verso gli starfighters che li attendono a mezz'aria. Il generale ci monta con la calma dei potenti, infila gli occhiali neri e saluta con due dita alla fronte. Sfrecciano via veloci, sopra le colline, forando le nuvole bianche.
Seleziono un After Battle per me ed un integratore per Luna.
Lo studio è immerso in una penombra fluttuante come i vapori di sesso. Le pareti a schermo riproducono l'interno di una prigione con corridoi grigi, cancelli e porte di ferro. Oltre le grate delle finestre si vede il cortile assolato di un fortino e in lontananza le dune rosse del deserto. Spengo tutto ed arieggio la camera.
Mi seggo a bordo del letto, accanto a lei.
“Ciao, ti ho ...