1. Novella boccaccesca


    Data: 20/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Idea Clito, Fonte: EroticiRacconti

    ... messera, certo che potrò infilzarvi con la mia fava.
    
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    Il mio signore stasera non avea ospiti e si è già ritirato nelle sue stanze, il nipote suo è fora con gli amici e io aspetterei una vostra gaia visita. Non vi mento, anche stasera il giovane nipote mentre servivo il desco, con mano lesta sotto la gonna, mi accarezzò e le sue appendici nel mio fiore rosso indugiò a lungo, lo zio stanco non s'accorse di queste intimità che tanto mi han fatto godere.
    
    E oggi alle bancarelle mentre v'aspettavo invano, mi chinai per ammirare dei manufatti e un baldo giovine mi infilò le sue forti appendici sotto la gonna e dentro la cotonina bianca delle mie braghette, io di sottecchi lo vidi e feci finta di niente, era bravo, al godere in poco mi portò, poi mi alzai piano e lui si era scostato dietro un pertugio di un palazzo e io piena di lascivia lo seguì e della sua grossa verga godei assai.
    
    Spero perdonerete questa mia leziosità.
    
    Scusate ancor se ier al nostro incontro non vi raccontai di questo baldo giovine.
    
    Il nostro incontro romantico e delicato, fu' mentre al banco mio preferito mi attardavo.
    
    "Ma una così bella giovine dovrebbe oziare al banco d’oro e gioielli, non qui tra libri impolverati e vecchi quaderni."
    
    "Oh ma per me libri, quaderni e inchiostro, son più preziosi dei gioielli, mi arricchiscono l'anima e la mente. "
    
    "Una gran pila vedo, mi fate l'onore di portarveli ovunque siate diretta?"
    
    E vi siete anche prodigato a pagar per me, un gran ...
    ... regalo, perché io di tutti non avrei potuto far acquisto.
    
    C'incamminammo alla dimora vostra, io fino all'ora del desinare di sera potevo restar fora, prima di tornar alla casa dove ospite era il mio signore.
    
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    Serberò sempre un indelebile ricordo del tempo che trascorremmo insieme.
    
    Entrati nella mia piccola dimora, dove sovrano è il disordine, tra libri e vestiti, trovai appena il tempo per poggiare i vostri tesori di carta, prima di precipitare insieme a voi su un divanetto piccolo e scomodo, sul quale vi baciai con crescente passione, mentre le mani di entrambi cercavano il corpo dell’altro, tra le stoffe spesse. I primi centimetri di pelle li guadagnai alzando la gonna a campana, riuscendo a infilare le mani dentro la biancheria vostra.
    
    Umida vi trovai, come immaginavo e accogliente. Il solletico del vostro bosco sulle dita, mentre risalivano la vostra riga verticale.
    
    Oscenamente spalancate, le gambe finirono con l’avvolgermi, e afferraste la verga già dura come il legno, nella foga strappai il corpetto, raggiungendo i seni tondi e dai capezzoli sporgenti.
    
    Li succhiai come fa un vitello con quelli della vacca. I gemiti si alzarono alti verso l’alto soffitto, fui costretto a sollevarmi e tapparvi la bocca col mio sesso, prima che qualcuno ci sentisse fornicare.
    
    Da come cominciaste a leccare, mi sembrò che gradiste molto.
    
    Lasciai che ve lo godeste, poi, quando la punta lucida vibrava di virilità, vi feci girare carponi, aggrappandovi alla ...
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