M’s story. Capitolo 2. Al centro commerciale
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... un tanga, che le copriva a malapena la fighetta. “Vieni cara, fatti vedere meglio” “Bello questo!” applaudimmo tutti quanti. M. si avvicinò di più a noi sei e capii che si stava sbloccando: iniziò a muoversi dolcemente riuscendo involontariamente ad essere molto sexy, e non disse niente quando due cominciarono ad accarezzarle le cosce ed il culo che avevano ormai a pochi centimetri dal naso.
Fu poi la volta di un body trasparente molto sgambato, andava indossato senza niente sotto così potevamo vedere tutto: sia la tette che la fighetta erano in bella mostra. M. stava vincendo la sua battaglia: non era più in crisi anche se era rossa in viso… si diede ad un specie camminata ondeggiante lenta, mentre i cinque cercavano ogni occasione per palpeggiarla ovunque. “Ma è tutta bagnata!”, disse uno più audace che aveva infilato il dito. Uno da dietro la strinse a se’ strusciandocisi contro. “Bella figa, anche se piccolina è tutta in proporzione”, disse un terzo. M. lasciava fare rassegnata, era bravissima. L’esibizione terminò perché staccai M. da quel groviglio di tentacoli e la feci inginocchiare al suolo. Vi rimase, seduta pudicamente con le gambe ripiegate sotto di se, tornando a guardare un punto indefinito della moquette. Non aveva più l’espressione sconvolta e rassegnata però, ma una sorta di sguardo sereno e indifferente: si metteva a posto i capelli. “Allora che ne dite?” ne nacque una lunga discussione ma alla fine optammo per il secondo, il vestito completo: certo era ...
... un po’ fragile ma l’effetto era fantastico. Appena ci alzammo per uscire vidi i quattro correre verso i vicini servizi: chissà cosa andavamo a fare?
“Allora M, cosa ne dici delle tue prime esperienze? Ti piace fare la schiava?” “Non lo so bene, padrone… la seconda volta son stata più brava?” “Direi proprio di sì. Hai visto che pensando alle cose giuste è più facile? Vedrai che Luigi sarà contentissimo anche di oggi… e forse i tuoi acquisti d’ora in poi te li farà fare così”. “Ommamma! Sa che la settimana passata mi ha fatto fare le stesse cosa della lezione, da soli noi due? “. “Ah… e avete fatto proprio… tutto? Anche quell’esercizio che hai scelto liberamente di fare alla fine?” le chiesi sorridendole dolcemente. Abbassò gli occhi, restando zitta ma annuendo con la testa. Me la sarei mangiata a morsi da tanto che me la volevo fare, ma erano quasi le otto. “Cara, stasera non c’è il tempo lo capisci? Ti ho già fatto godere accarezzandoti… E poi non è adatto a una ragazza inferiore farlo solo nel modo dolcissimo di sabato scorso. Lo capisci vero?”, chiesi mentre le appoggiavo una mano sul sedere, davanti a tutti. “Sì, me l’aspettavo, Luigi me l’aveva anticipato… lo capisco, però…” “Però cosa?” Silenzio, non aveva ancora il coraggio, ed in fondo era giusto che non fosse lei a chiedere. Non aggiunsi altro, ma mentre arrivavamo al garage le mollai un sonoro sculaccione sul sedere. “Ahi!” Ma le sfuggì un sorriso che cercò disperatamente di nascondere. Sì, decisamente le piacevo. ...