M’s story. Capitolo 2. Al centro commerciale
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... scesa attendi un attimo, poi fai finta di accorgerti di avere la figa al vento e abbassati la gonna facendo una risatina”
Anche qui fu dura ottenere un risultato accettabile: da una parte era imbarazzata per il gesto che doveva eseguire e dall’altra non le veniva naturale recitare la parte della troietta stupida: a volte si abbassava subito la gonna, poi eseguiva il tutto con gesti affrettati e meccanici, inoltre si guardava nervosamente in giro per paura che qualcuno la vedesse. Avevo il sospetto che il mio vicino che prima era entrato si fosse appostato dentro la macchina per spiarci, in quanto aveva parcheggiato da tempo e ancora non era uscito.
Alla fine comunque mi spazientii. “Maledizione, perché non ti impegni? Qual è il problema?” “Mi vergogno, padrone, non ho mai fatto queste cose” “Ti vergogni di mostrarti un po’ scosciata? E se ti chiedessi di fare il giro nuda del garage? O di masturbarti sul cofano?” al che la presi, la girai e, alzata la gonna, le affibbiai quattro sonori ceffoni sulle chiappe che risuonarono in tutto il garage. I nervi le cedettero e la sua prima punizione le causò un’esplosione di lacrime.
“Avanti, vieni.” Dissi facendola entrare mentre io mi accomodai dall’altra parte. “Qual è il problema? Perché non riesci a farlo?” dissi mentre la accarezzavo e me la stringevo, in lacrime, al petto. “Vede signore io voglio molto bene al mio ragazzo… anche lei mi piace…voglio farvi contenti entrambi, ma ancora non ci riesco, non in modo ...
... naturale.”
“Lo so, forse sto correndo un po’ troppo ma i tempi sono stretti e io ho promesso a Luigi di farti diventare una vera servetta prima delle vostre nozze; non ti piacerebbe fargli vedere qualcosa già dal prossimo weekend? Vedi c’è un segreto: come abbiamo capito sabato scorso hai una natura inferiore, ma questo non ti basterà per diventare brava… devi invece sentirti schiava anche dentro, devi sentirti come un’oggetto. Non pensare a nulla, non pensare alle persone che ti vedono, alle loro reazioni, cerca di perdere la tua volontà e ripetiti nella testa solo i miei ordini e pensa soltanto alla mia soddisfazione ed a quella di Luigi” Mentre parlavo smisi di accarezzarle la testa e passai la mano sulla coscia, poi tra le gambe… che lei istintivamente cercò di richiudere, subito bloccata da me. Gliele aprii lentamente, mettendola tutta a mia disposizione… piano piano diventava rassegnata, presto sarebbe stata domata. In breve sentii che stavo ottenendo l’effetto sperato: i singhiozzi si stavano trasformando in ansimi di piacere, ma presto le chiusi la bocca con un bacio, e la sentii venire mentre aveva la mia lingua in gola. “Allora, ci riproviamo?” chiesi quando si fu calmata
Questa volta la vidi impegnarsi di più, di certo il mio consiglio aveva fatto effetto. Ottenni buoni risultati su questa posizione e provammo anche le altre due: uscire con tutte e due le gambe insieme tenute abbastanza larghe e con prima una gamba poi l’altra, ma non al punto di alzare completamente la ...