1. M’s story. Capitolo 2. Al centro commerciale


    Data: 18/03/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu

    Manifestai il mio compiacimento al fidanzato: la accettavo per educarla. Lui ne fu soddisfatto e volle sapere i particolari, ma glieli spiegai per sommi capi, spiegandogli che doveva farseli raccontare da M., nel modo più delicato possibile. Tornò puntualissima, il sabato successivo. E perfettamente vestita come le avevo detto, come il sabato precedente. “Ok, usciamo subito, oggi dovrai mostrare a qualcuno che bel corpicino hai. Ora però leva la gonna.”
    
    M. impallidì ma eseguì rassegnata, ed in breve era in piedi in mezzo alla stanza con la sua maglietta, le sue calze autoreggenti e gli stivali, ma in mezzo faceva bella mostra di se la sua fighetta depilata. “Andiamo pure” dissi porgendole il cappottino che la copriva, anche se in maniera molto sexy.
    
    Le aprii la porta dell’ascensore e vi trovammo la signora Rossi, l’anziana inquilina del piano di sopra. “Buongiorno signora Rossi” salutai
    
    “Buongiorno mt, dove se ne va di bello? E questa bella ragazza chi è?” “Andiamo al centro commerciale e lei è la mia amica M.” “Buongiorno M…. ma non è un po’ corta quella gonna? Non la si vede nemmeno dal disotto del cappottino”
    
    “E cosa vuole signora Rossi, siamo giovani no? Non c’è niente di male”, dissi. M. mi guardò ed arrossì, cosa che la signora Rossi prese per pudore mentre io sapevo che era per la vergogna… dentro di me ridevo perché la gonna era in effetti troppo corta, visto che…. non c’era! così come le mutandine. Arrivammo al piano terra e ci dirigemmo verso i ...
    ... garage, tra i commenti della signora Rossi sulla sfrontatezza delle ragazze di oggi. Giungemmo al mio posto macchina. “Bene: ora togliti il cappotto e rimettiti la gonna, se sei abbastanza veloce nessuno ti vedrà”
    
    Vidi M. titubare, era chiaramente indecisa e si vergognava, ma sapeva che avrei punito le sue esitazioni; inoltre doveva approfittare del fatto che nei box non c’era nessuno. Si tolse velocemente il cappotto e me lo passò… poi lottò per infilarsi la gonna con gli stivali, l’operazione non era facile e dovetti sorreggerla ma alla fine ci riuscì.
    
    Proprio in quel momento fummo investiti dai fari di un’auto che stava entrando… chissà se aveva visto qualcosa? “Bene, ora apri la portiera e siediti, ci esercitiamo un po’ a scendere. Vedi d’ora in poi, ogni volta che scenderai dalla macchina, dovrai regalare un bello spettacolo a chi ti sta di fronte; ti dirò io quanto spingerti avanti. Ora proviamo il livello massimo: lascia una gamba dentro e metti fuori l’altra, nel farlo alzati un poco in modo da facilitare la risalita della gonna.” Io mi ero messo proprio davanti alla portiera, un po’ distante, per vedere l’effetto su di un eventuale avventore del parcheggio.
    
    La cosa difficile, rispetto ad una normale uscita dall’auto, era quella di sollevarsi un poco sulle braccia: M. dovette perciò provare diverse volte, ma alla fine l’effetto fu ottimo: la gonna risaliva fino a scoprirla tutta, mostrando completamente la figa ed il culo. “Bene, ora prova a scendere così; appena ...
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