M’s story. Capitolo 2. Al centro commerciale
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... attillati alla moda che indossava. Per togliersi dalla situazione, indossate entrambe le scarpe, M. si alzò nervosamente. Io arrivai subito per timore che scappasse. “Come ti stanno? Ti pare che ti slancino?” chiesi mentre la facevo girare su se stessa. Poi rivolto al ragazzo, cercai di aiutarla a raggiungere l’obiettivo: “Le faccio io dei regali, perché il suo fidanzato ufficiale non lo vede mai, è sempre in viaggio, così cerco di renderla sexy anche per lui”. Il ragazzo la mangiava con gli occhi, ipnotizzato. “Certo signorina, vedrà che con queste il suo ragazzo non la lascerà più, almeno io non lo farei.” Lanciai a M. uno sguardo duro che voleva dire “Adesso invoglialo!”. M. capì che non ammettevo repliche, tornai lontano a far finta di guardare altro. Con un visibile sforzo sentì che M. diceva: “Eh, parli bene tu, ma vedrai lunedì, chi lo vede più. E stasera a poker con gli amici, e domani si dorme tutto il giorno, e le scarpe? Con chi esco per farmi vedere un po’ in giro?” “Beh, se ha bisogno di un accompagnatore io sarei disponibile, poi lunedì il centro è chiuso. Me ne intendo di scarpe sa?” “Mah! non so, non sono quel tipo di ragazza” “E allora perché mi hai fatto vedere tutto? Crede che non abbia capito che lo ha fatto apposta?” M. ripiombò nel silenzio tornando ad arrossire di colpo. “Guarda, non lo dirò a nessuno, le do il mio numero, mi chiami; io non ti trascurerò.” Sentito questo ritornai e li vidi armeggiare con un foglietto, che nascosero ...
... velocemente.
“Allora hai fatto? Quanto costano?” Il ragazzo sparò il prezzo. “Accidenti, no sono troppo costose, mi dispiace” “Ma vede” il ragazzo balbettava ed era in preda al timore di perdere l’occasione di rivedere M. “se vuole posso parlare con il capo e farle ottenere un po’ di sconto”. Senza aspettare risposta lo vidi allontanarsi e parlare con la cassiera, poi tornò. “Ecco, potremmo accordarle uno sconto del 50%” “Ah, molto meglio così, allora le prendo. Tu torna pure a sederti cara, faccio subito” dissi, facendole segno con due dita aperte di riaprire le gambe, mentre andavo verso la cassa. M. ubbidì e il ragazzo la prese come un invito: “Allora signorina, posso sperare di rivederla e di accompagnarla per una passeggiata con le sue nuove scarpe?”, chiese strizzando l’occhio. “Chissà” rispose M., lasciando che il commesso le aprisse completamente le gambe per toglierle le scarpe. Quando giunsi alla cassa pagai metà prezzo ma ricevetti uno scontrino dell’importo intero, per motivi fiscali, mi spiegò la cassiera. Uscimmo, con M. che appena svoltato l’angolo scoppiò in lacrime. “Visto come si fanno gli acquisti? Gli fai vedere qualcosa, gli dai qualche speranza, e quello ti regala metà scarpe; ora sarà in bagno a tirarsi una bella sega, vedrai” “Si, ma è stato molto umiliante, padrone”. “Vediamo” dissi io, portandola in un angoletto un po’ nascosto e mettendole una mano sotto la gonna. “Sarà stato umiliante ma sei fradicia. Ti è piaciuto, ammettilo apertamente”. M. fece di sì con la testa ...