1. Danilo e federico - parte i: stasi (7)


    Data: 03/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... colleghe sono tutte delle cariatidi in attesa di andare in pensione» aggiunsi, con una smorfia.
    
    «Mah, sarà…» disse lei scettica, in un sussurro. Mia madre, invece, mi scrutava con attenzione, gesto che mi fece arrossire all’istante e mi portò a chiederle imbarazzato: «Che c’è, ma’?».
    
    «Nulla, non posso guardare mio figlio dopo mesi?». Distolse lo sguardo e riprese a mangiare. Sorrisi, lieto che quella conversazione fosse terminata.
    
    Mio padre, che lavorava in una ditta di metalmeccanici, rincasò la sera stessa. Mi diede un buffetto sulla guancia e si sincerò sulle mie condizioni. Poi sprofondò nella sua poltrona, chiaramente esausto.
    
    Dal canto mio, mi rintanai nella mia stanza e non ne uscii fino al mattino seguente. Non avevo molta voglia di affrontare altre conversazioni.
    
    La vigilia di Natale, il cenone preparato da mia madre fu molto sobrio. L’avremmo trascorsi da soli, mentre il giorno dopo saremmo andati a pranzo da mia zia. Non avrei potuto chiedere di meglio per quella sera, non ero ancora pronto per avere troppa gente intorno e il cenone della vigilia sarebbe stato il mio banco preparatorio per il pranzo seguente.
    
    Mia sorella aveva acquistato del delizioso vino bianco che ci scolammo entrambi, al punto che cominciammo a ridere a crepapelle rievocando vecchi ricordi. Mia madre partecipava con gioia, mentre mio padre sorrideva, godendosi pacatamente la sua famiglia finalmente riunita.
    
    Dopo cena, ci spostammo in salotto. Il vino faceva sentire ...
    ... ancora i suoi effetti: la testa mi girava terribilmente e il cibo premeva sullo stomaco. Avevo decisamente esagerato.
    
    Mia sorella si accasciò accanto a me, mentre mio padre si accomodava sulla sua poltrona. Di lì, mia madre, maniaca dell’ordine, riassettava le ultime stoviglie.
    
    Poi il pendolo suonò, scandendo l’ora: era mezzanotte.
    
    «Auguri!» esclamò mia sorella, piacevolmente brilla, e mi abbracciò. Ricambiai la stretta.
    
    Mio padre, che si era appisolato, mugugnò qualcosa in risposta, scuotendosi dal suo torpore, mentre mia madre ci raggiungeva in salotto ricambiando gli auguri.
    
    Gli istanti che seguirono furono molto poco lucidi, ma estremamente rapidi: presi il telefono, scorsi le chat fino ad arrivare a quella di Danilo e digitai “Buon Natale”. Lo feci senza pensare alle conseguenze e senza timore. Fu un gesto istintivo e spontaneo.
    
    Improvvisamente, sotto il suo nome comparve la scritta “online”. Le spunte si colorarono di blu. Avevo il cuore in gola e lo sentivo battere all’impazzata. L’alcool sembrava essersi dissipato in un istante.
    
    Poi, la dicitura “online” venne sostituita brutalmente da quella dell’ultimo accesso.
    
    Lanciai il cellulare sul divano, gli occhi si riempirono di lacrime ed esplosi. Il mio spirito aveva covato dentro di sé delle emozioni incontrollabili che avevo cercato in tutti i modi di reprimere per troppo tempo, ma il coperchio era definitivamente saltato. Le lacrime sgorgavano copiosamente, mentre singhiozzavo e cercavo di prendere ...
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